Inquinamento: quanto influisce il polistirolo?
Il polistirolo, se abbandonato in modo scorretto, è altamente inquinante. Una sola cassetta di polistirolo, se finisce in mare, può produrre oltre un milione di microplastiche che poi entrano nelle catene alimentari dei pesci e quindi di riflesso anche dell’uomo. Andiamo a scoprire quanto realmente può inquinare questo materiale ad oggi molto utilizzato in diverse tipologie di industrie.

Polistirolo: dove si trova il problema?

Ovviamente se si scarta l’apparato digerente del pesce, il problema viene limitato ma non nel caso in cui si mangia l’animale intero ad esempio molluschi (cozze, vongole, patelle, ostriche) o crostacei (granchi, aragoste, canocchie).
Il problema principale per l’ambiente è che il polistirolo non ha nessun tipo di biodegradabilità, e quindi è estremamente durevole.
Come risolvere l’inquinamento da polistirolo

Ma purtroppo questo materiale non esiste; ci sono solo i PHA e tutte le altre bioplastiche chiamate “biodegradabili” che in realtà sono compostabili cioè biodegradabili solo in un impianto industriale di compostaggio, e non in mare.
Un’altra alternativa sono gli espansi a base di cellulosa ovvero fibre di legno, che vengono impregnate con delle resine e poi espanse, ma queste fibre, per avere queste caratteristiche (essere espandibili), devono essere modificate chimicamente con resine non bio e non biodegradabili.