Inquinamento spiagge: in Italia quasi 1000 rifiuti ogni 100 metri

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22/05/2023

Secondo i risultati dell’indagine Beach Litter di Legambiente, in 232.800 m2 di spiagge sono stati ritrovati 36.543 rifiuti. La plastica fa da padrona rispetto al totale dei rifiuti. Andiamo a scoprire i dati ufficiali e i rischi legati all’inquinamento delle spiagge in Italia.

Rifiuti, Spiagge

Le spiagge italiane sono ricoperte di spazzatura, infatti sono stati ritrovati circa 1000 rifiuti ogni 100 metri.

Inquinamento spiagge: il report Beach Litter 2023

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In Italia, sul fronte dell’inquinamento delle spiagge, non si sta facendo abbastanza. È ciò che emerge dal nuovo report Beach Litter 2023, pubblicato nei giorni da Legambiente. Secondo l’associazione, per ogni 100 metri percorsi sui litorali italiani si contano, in media, 961 rifiuti. Oltre a essere fonte di degrado, la spazzatura abbandonata minaccia anche la natura: nella maggior parte dei casi contiene infatti plastica, destinata a inquinare l’ambiente per lungo tempo.

Per realizzare il report sull’immondizia delle spiagge italiane, Legambiente ha passato al setaccio 38 lidi distribuiti tra Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna. Sono stati campionati 232.800 m2 di spiaggia, per un totale di 36.543 rifiuti recuperati.

Legambiente scrive:

“La fotografia scattata quest’anno sulle nostre spiagge è sempre, purtroppo, impietosa: le spiagge rimangono l’indecorosa pattumiera delle nostre attività. Dalla plastica ai mozziconi di sigaretta, dai cotton-fioc agli assorbenti igienici, i rifiuti che abbiamo trovato sono la testimonianza di abitudini scorrette e nocive per l’ambiente”

Inquinamento spiagge: i materiali più presenti

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Gran parte della spazzatura raccolta, oltretutto, è realizzata con materiali inquinanti e di difficile smaltimento come la plastica.

Continua così Lgeambiente:

“Immaginate due corsie di una piscina olimpionica completamente piene di rifiuti di cui il 72,5% è composto da polimeri artificiali/plastica, che si attestano come sempre il materiale più trovato. Ma quest’anno a peggiorare il quadro sono i rifiuti di vetro/ceramica (9,2% del totale), composti per lo più da materiale da costruzione (tegole, mattoni, piastrelle ecc.) smaltito irregolarmente in spiaggia”.

I frammenti di plastica risultano in assoluto la categoria di rifiuti più comune, rappresentano il 10.9% del totale, seguiti da tappi e coperchi (8,6% sul totale), e mozziconi di sigarette (6%).

La plastica abbandonata finisce molto spesso nel mare: sulle acque del Pianeta galleggiano 171mila miliardi di frammenti inquinanti che finiscono per sgretolarsi e diventare microplastiche, ingerite perfino dai pesci abissali che le scambiano per cibo.