Italia, l’agricoltura si sposa con il fotovoltaico grazie agli impianti agrivoltaici avanzati

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15/04/2023

Il PNRR prevede l’implementazione di sistemi ibridi agricoltura-fotovoltaico che non compromettano l’utilizzo dei campi, ma contribuiscano alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende coinvolte, valorizzando in alcuni casi anche i bacini idrici tramite soluzioni galleggianti.

Pannello, Solare

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato il decreto per gli impianti agrivoltaici avanzati, dando il via al matrimonio tra agricoltura e fotovoltaico per la produzione di energia pulita. Il decreto prevede l’installazione di 1,04 GW di nuova capacità verde entro il 30 giugno 2026 per una produzione annua stimata di circa 1.300 GWh.

L’investimento di oltre un miliardo di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha lo scopo di rendere il settore agricolo italiano più competitivo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico e migliorando al contempo le prestazioni climatiche-ambientali.

I requisiti per accedere agli incentivi previsti dal decreto

Celle, Solari

Il decreto disciplina gli incentivi per gli impianti agrivoltaici avanzati, prevedendo il riconoscimento di un doppio beneficio. Da un lato, un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili, dall’altro una tariffa a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete.

Tuttavia, per accedere ai contributi, i sistemi agrovoltaici devono rispettare dei requisiti impiantistici minimi, come ad esempio una superficie minima destinata all’attività agricola pari almeno al 70% dell’appezzamento oggetto di intervento, una superficie complessiva dei moduli fotovoltaici rispetto alla superficie totale occupata dal sistema agrivoltaico (LAOR) non superiore al 40% e un’ altezza minima dei pannelli solari rispetto al suolo che consenta la continuità delle attività agricole nella parte sottostante.

I contingenti di potenza previsti dal decreto

Celle, Solari

Il decreto prevede anche requisiti di esercizio, come garantire la continuità dell’attività agricola e/o pastorale sul terreno oggetto dell’intervento e monitorare il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività del terreno per i diversi tipi di colture.

Gli incentivi saranno assegnati tramite procedure di asta competitiva, prevedendo due distinti contingenti di potenza. Un primo contingente di 300 MW destinato a impianti che non superino una potenza di 10 KW e un secondo contingente di 740 MW destinato a impianti con una potenza compresa tra i 10 KW e i 500 KW.