Jova Beach Party 2022 accusato dagli ambientalisti: cosa succede?
Il Jova Beach Party è tornato e con esso anche le accuse degli ambientalisti contro uno dei più grandi eventi italiani che si tiene in estate. Il tour è accusato di recare gravi danni all’ecosistema, oltre che di greenwashing.
Con il finire dalla pandemia è tornato uno dei più grandi eventi estivi italiani: il Jova Beach Party, un tour di concerti che riempie le spiagge d’Italia organizzato da Jovanotti.
Tuttavia, fin dall’inizio, l’evento è stata spesso oggetto di critiche da parte degli ambientalisti, soprattutto quest’anno dove la questione ha assunto una rilevanza mediatica di un certo tipo. Eppure, il cantante si è sempre giustificato dalle accuse rispondendo che il suo tour rappresenta un’ottima occasione per informare il pubblico sull’ambiente e la sostenibilità, d’altronde i suoi concerti si distinguono per un elevata attenzione alla raccolta differenziata, stando a quanto dichiarato da Jovanotti.
Tuttavia, il problema non sono soltanto i rifiuti, ma ben altro. Vediamo insieme.
Jova Beach Party 2022: quali sono le accuse degli ambientalisti
Secondo gli ambientalisti, il Jova Beach Party minerebbe la fragilità degli ecosistemi dove i concerti vengono svolti, e queste accuse sono state spesso mosse anche dagli esperti del settore.
Il problema del tour, infatti, non è tanto l’evento in sé quanto il tentativo di green washing e negazionismo dell’inquinamento che questo comporta all’ambiente. A ripulire l’immagine del tour ci sarebbe anche la collaborazione con il WWF, nonostante non sia mai state rese note le regole adottate per la pulizia delle spiagge né della messa in sicurezza dell’ambiente.
A preoccupare gli ambientalisti è anche l’abbattimento degli alberi per fare spazio ai concerti, come è avvenuto a Ravenna. Secondo Francesca Santarella di Italia Nostra, l’evento si è tenuto in una pineta che rappresenta un luogo protetto da normative ambientali e nessuna autorizzazione in merito è stata rilasciata.
Alcuni sostengono che in realtà l’abbattimento era già stato previsto e che gli alberi sarebbero poi stati piantati nuovamente in futuro. Ma se ciò è vero ancora non ci è dato saperlo, soprattutto perché finche tali azioni non verranno messe in pratica rappresenteranno soltanto delle vuote promesse, oltre che un fallito tentativo di green washing.