Celle solari stampabili : come sono fatte e come funzionano
L’innovazione tecnologica per le energie rinnovabili sta facendo passi da gigante in quest’ultimo periodo accompagnato da instabilità energetica ed economica. Andiamo a scoprire come vengono prodotte le celle solari stampabili e come saranno impiegate in futuro.
Un team di ricercatori è stato in grado di creare un nuovo polimero conduttivo in grado di renedere il fotovoltaico organico efficiente, stabile e “stampabile“.
Le celle solari stampabili: come sono fatte?
La nuova promessa del fotovoltaico organico si chiama PEDOT:F ed è stato creato da un gruppo di scienziati della Huazhong University of Science and Technology e l’Università di Norimberga. In particolare stiamo parlando di un polimero conduttivo che si dimostra promettente per la produzione di celle solari a base organica, stabili nel tempo e stampabili.
La componente chiave per questo tipo di celle sono i materiali di trasporto delle cariche positive. Fino ad oggi il miglior materiale utilizzabile era il poli(3,4-etilendiossitiofene) o più semplicemente PEDOT:PSS, ovvero un polimero conduttivo adatto alla creazione di dispositivi stampabili. Dopo gli esperimenti condotti dai ricercatori è stato dimostrato che questo materiale mostra una grande acidità che potrebbe influire negativamente sull’efficienza e la stabilità delle celle solari.
Proprio per questo motivo il team di ricercatori ha introdotto un nuovo complesso polimerico, il PEDOT:F che risulta essere in grado di migliorare la composizione finale in quanto ha una buona solubilità e una bassa acidità.
Le celle solari stampabili: i test e i risultati
Yinhua Zhou, uno dei principali ricercatori ha spiegato a TechXplore: “Il PEDOT: PSS è stato inventato negli anni ’90 e i ricercatori si sono lamentati dei suoi svantaggi dal 2000 ad oggi, ma senza introdurre soluzioni praticabili. La nuova formulazione dispersa in alcol supera questi inconvenienti”.
Zhou e i suoi colleghi sono riusciti ha creare delle celle solari organiche completamente stampabili partendo dall’elettrodo inferiore a quello superiore proprio grazie all’utilizzo di questo polimero (PEDOT:F). Facendo dei test sulle celle, è stata dimostrata un’efficienza di conversione della luce in elettricità del 15% mantenendo le potenze per un periodo di tempo discreto. Dei grandi risultati per un impiego su larga scala in futuro.