L’Europa abbandona la Cina: addio alla sua dipendenza

L’Unione europea punta all’indipendenza economica ed energetica dal colosso cinese: per questo motivo la Commissione energetica sta lavorando a un nuovo partenariats con un paese che contiene molte materie prime, il Cile. Ecco tutto quello che sappiamo sull’accordo del futuro.

Petrolio
La Commissione europea punta a staccarsi quanto prima dalla dipendenza economica ed energetica dalla Cina. Per questo motivo attualmente sta trattando con il Cile, paese ricco di materie prime che diventano sempre più rare, come il rame e il litio, impiegati in grande quantità per la costruzione di strumenti tecnologici.

L’intenzione dell’Ue è quella di sviluppare nuovi progetti minerari in tutto il mondo e limitate così l’import dalla Cina, motivo per cui è alla ricerca di paesi ricchi di materie prime con cui stringere nuovi accordi. Da quando la Cina ha messo nuove condizioni scomode sull’export di materie prime globali, l’Ue si è resa conto di non poter dipendere così tanto dalla potenza cinese.

Negli ultimi decenni, la Cina ha acquisito miniere in Africa da cui estrae cobalto e rame. Tuttavia ha anche dovuto fronteggiare diverse accuse di sfruttamento di minori impiegati nell’estrazione di minerali.

L’Ue investe sul Cile per affrancarsi dal dominio cinese

Estrazione-petrolio

Leopoldo Rubinacci, vicedirettore generale del Dipartimento Commercio della Commissione europea spiega che essere del tutto indipendenti è impossibile, e che l‘UE non deve chiudere il mercato:

Non saremo mai autosufficienti. Al contrario, dobbiamo assolutamente continuare ad essere aperti. Dobbiamo proporre qualcosa di nuovo, un nuovo partenariato che non si limiti a cercare l’accesso alle materie prime, a estrarle e ad andarsene.

Al contrario l’Europa deve promuovere un modello alternativo per i Paesi produttori di materie prime critiche, che faciliti la scelta di tali siti anziché di quello cinese. La Commissione europea in questo momento sta lavorando a un nuovo partenariato con il Cile, paese che offre importanti materie prime come il rame e il litio, che sono sempre più richieste e sempre più difficili da reperire.

In questo caso, spiega Rubinacci, le regole commerciali sono importantissime: gli accordi con nuovi paesi devono garantire sicurezza giuridica e trasparenza ai processi di estrazione, raffinazione e lavorazione delle materie prime.