Mattoni stampati in 3D: il futuro dell’edilizia sostenibile
Arrivano dal Messico i mattoni stampati in 3D grazie a gusci d’uovo usati. Dai rifiuti organici si arriva all’edilizia sostenibile. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
I mattoni in bioceramica si solidificano senza il bisogno di cottura, un processo in meno e un beneficio in più per l’ambiente.
Mattoni 3D: come sono fatti?

Soprannominato “Un proyecto de huevo” o Eggshell, lo studio apre la porta ad un nuovo tipo di bioceramica, raggiungendo allo stesso tempo due distinti obiettivi: il recupero degli abbondanti rifiuti alimentari organici e la riduzione delle emissioni di gas serra per la produzione dei materiali da costruzione.
I progettisti hanno raccolto 2 mesi di gusci d’uovo scartati dai ristoranti di Città del Messico, per farne la base della miscela per la stampante 3D. Unendo il composto ad un biolegante i designer sono arrivati ad un prodotto in grado di solidificarsi senza il bisogno di cottura, modulare e che si presta ad una estrema libertà geometrica.
La precisione di stampa è affidata al braccio robotico KUKA KR-150 unitamente ad un software digitale in gradi di ottimizzare i passaggi riducendo gli sprechi.
MANUFACTURA: i risultati del progetto

I primi sono veri e propri mattoni stampati in 3D assemblati in base alla loro geometria. Mentre la seconda è una colonna composta da 26 pezzi incastrati tra loro per creare stabilità. Ogni elemento è a sua volta riciclabile al 100% mettendo in pratica una perfetta economia circolare.
La stampa 3D di componenti edilizi si sta rivelando un’ottima strategia di applicazione per un’edilizia più sostenibile e basata su materie prime con un impatto ambientale ridotto. La stessa NASA ha attivato insieme ai progettisti di BIG ed agli esperti di stampa 3D ICON, un progetto di ricerca per realizzare costruzioni stampate adatte al suolo lunare e marziano.