Mediterraneo a rischio: Microplastiche aumentate del 300%
Un recente studio ha pubblicato risultati molto preoccupanti rispetto alla qualità delle acque de nostri mari. L’inquinamento da microplastiche devasta il mar Mediterraneo, con un aumento dell’80% solo dal 2019 al 2022. Ma LifeGate ha già lanciato un importante progetto per cercare di contrastare questo preoccupante problema.
Quello delle microplastiche è un problema serissimo e preoccupante con il quale cittadini e istituzioni sono chiamati a misurarsi. Le attività dell’uomo stanno avendo un impatto devastante sull’ambiente e in particolare sull’ecosistema marino per via dell’enorme produzione di microplastiche che nel Mar Mediterraneo stanno aumentando in maniera esponenziale. Il portale del programma di comunicazione regionale europeo Eu Neighbors South rende noto che ogni anno vengono riversate nelle acque del Mediterraneo ben 570 tonnellate di microplastiche. Ma non è solo questo a spaventare, ma anche il pronostico che entro il 2050 tali cifre potrebbero quadruplicare.
Le microplastiche sono praticamente invisibili a occhio nudo e per questo ancora più pericolose in quanto possono essere facilmente ingerite dagli organismi marini. Uno studio condotto recentemente dall’Advanced Technologies Network Center dell’Università di Palermo ha reso noto che in alcuni tratti del Mar Mediterraneo la quantità di microplastiche è già aumentata dell’80% solo fra 2019 e 2022.
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A darsi da fare per tentare di contrastare il fenomeno è Lifegate, associazione di riferimento in Italia per i temi ambientali. LifeGate ha lanciato la Water Defenders Alliance, coinvolgendo aziende, università, associazioni, istituzioni e singoli cittadini.
Microplastiche in mare: il progetto di Lifegate
A parlare di questo serio problema è Enea Roveda, ceo di LifeGate, che fa sapere in cosa consiste il programma della sua associazione:
L’obiettivo della Water Defenders Alliance è quello di riuscire a completare le sfide che abbiamo individuato in ogni singolo porto e in ogni area marina, punto di contatto tra le persone e l’acqua, coinvolti nel progetto PlasticLess.
e conclude:
Il futuro del Pianeta dipende da due parole chiave come sostenibilità e innovazione ma, come sempre, oltre alle tecnologie, la differenza la fanno le persone. Ognuno può e deve fare la propria parte e l’alleanza nasce proprio per dare a ogni rappresentante della società civile un ruolo chiave per il cambiamento sostenibile che vogliamo vedere