Mobilità sostenibile: l’automobile solare del futuro
È la prima nel suo genere e può correre per mesi senza dover essere ricaricata alle colonnine per le auto elettriche: Lightyear è una vera “automobile solare” che produce e consuma energia ogni volta che si trova al sole. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
Questa auto è il segno che la tecnologia della sostenibilità corre veloce.
Lightyear: la prima automobile solare
E’ stata ideata e sviluppata la prima “automobile solare” al mondo, che può ricaricarsi ogni volta che è al sole e che non ha bisogno per mesi di colonnine di ricarica batterie, percorrendo fino a 800 km senza fermarsi alla presa. La produce la compagnia dei Paesi Bassi Lightyear.
Lightyear, dal modello zero, che poteva costare fino a 240 mila euro, ora il modello 2 parte da un prezzo base di 40 mila euro. Ancora non per tutti, ma la discesa fa ben sperare che la prima automobile solare possa diffondersi e “replicarsi”.
I primi test sull’efficienza dei pannelli solari erano stati effettuati nei Paesi più soleggiati (Portogallo) come in quelli in cui il clima è spesso uggioso (Paesi Bassi), percorrendo in entrambi i casi una media di 35 chilometri al giorno.
E mentre nei Paesi Bassi la macchina ha funzionato senza bisogno di ricarica per due mesi, in Portogallo si è arrivati addirittura a sette mesi senza bisogno di ricaricare (ovvero circa 1.000 chilometri percorsi con una sola ricarica).
Lightyear: le caratteristiche dell’auto solare
Lightyear 2 è un’automobile solare elettrica. Con uno strato integrato di celle solari che prolungano i viaggi, si potrebbe guidare per oltre 800 chilometri prima della tua prossima ricarica, si legge sul sito dell’azienda produttrice. Per viaggi brevi e medi, Lightyear 2 potrebbe persino sostenersi senza una presa in vista. Immaginalo, essere slegato dalla rete elettrica e funzionare solo con energia solare gratuita e pulita
Un sogno per molti che rinunciano ad acquistare un’automobile elettrica per assenza o insufficienza di colonnine dove ricaricarsi, sia in città che in viaggio. La tecnologia permette infatti a questo veicolo di “chiedere” la colonnina tre volte in meno di quanto normalmente serve ad un’automobile convenzionale, grazie alle celle solari che forniscono energia anche in movimento.
Ovviamente 40 mila euro non è proprio quello che si chiama “prezzo popolare”, e tra l’altro è quello base che facilmente, si sa, sale quando si acquista una macchina.
Considerando però che l’azienda sta incentivando l’uso anche per car sharing e che la prima versione poteva costare anche 240 mila euro, si può sperare che veicoli come questi diventino sempre più accessibili, contribuendo a far sparire dalle strade (e dalla produzione) emissioni inquinanti.