Neve artificiale: impatto ambientale e danni arrecati

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16/01/2021

Soprattutto negli ultimi anni abbiamo assistito a inverni con meno precipitazioni nevose e temperature più alte. Per ovviare a questo problema, si è diffusa la pratica dell’innevamento artificiale, in modo da rimpinguare le piste da scii. Questa pratica però ha degli enormi consumi energetici e dei gravi impatti sull’ambiente.

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Durante i mesi invernali, soprattutto nelle località sciistiche, per sopperire alla mancanza di neve naturale ci si è attrezzati con i cosiddetti “cannoni sparaneve“. Questi strumenti consentono di, letteralmente, sparare neve sul suolo e creare il manto nevoso che sciatori e proprietari delle attività turistiche tanto desiderano. Ciò però ha dei notevoli impatti sull’ambiente, oltre ad avere dei costi energetici ed economici importanti da sostenere.

Cannoni sparaneve: come funzionano e impatti sull’ambiente

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L’utilizzo di cannoni sparaneve prevede consumi molto elevati in termini energetici, soprattutto acqua ed energia elettrica. Secondo dati del WWF ogni anno circa 95 milioni di metri cubi di acqua e 600 gigawattora di energia vengono impiegati per questa pratica. Ciò si traduce in un spesa di circa 135 mila euro per ettaro per pista.

La neve artificiale viene creata immettendo acqua in pressione e aria compressa all’interno delle macchine che producono la neve. A differenza di quanto accadeva all’inizio (anni ’80), attualmente la produzione di neve artificiale non prevede l’uso di additivi chimici.

Le conseguenze della neve artificiale

Le conseguenze dell’innevamento artificiale per la vegetazione sono molto pesanti. La neve artificiale è costituita di un 10-20% di acqua liquida (a differenza di quella naturale, il cui contenuto è 7-10%). Questo determina un peso maggiore della neve artificiale e una minore capacità di isolamento termico, e il conseguente soffocamento del terreno sottostante.

I luoghi in cui viene eseguito l’innevamento artificiale presentano un ritardo dell’inizio dell’attività vegetativa di circa 20-25 giorni. Inoltre, alcuni studi hanno verificato che i terreni che durante la stagione sciistica sono soggetti a innevamento artificiale sono più inclini a sviluppare fenomeni di erosione. Ciò è dovuto al deterioramento della copertura vegetale e può causare un aumento dei fenomeni di frane e smottamenti.