Nilo: il secondo fiume più lungo del mondo, oggi discarica d’Egitto
Il Nilo è il fiume più importante dell’Africa: sin dall’età della pietra ha rappresentato una risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’antica civiltà egiziana, che ha iniziato a stabilirsi lungo le sue sponde sin dal IX secolo a.C. Tradizionalmente considerato il fiume più lungo del mondo, il Nilo con i suoi 6853 Km in realtà deve lasciare il suo primato al Rio delle Amazzoni che misura 6992 Km di lunghezza totali. Il continuo sviluppo economico e sociale, però, ha creato un impatto non da poco su questa risorsa naturale: il Nilo è sempre più una discarica a cielo aperto, in cui confluiscono gli scarichi cittadini ed i fertilizzanti impiegati per la coltivazione dei campi.
Nilo: dove si trova, dove nasce e dove sfocia
Il Nilo si trova in Africa ed il suo corso procede da sud verso nord: dalle sorgenti al delta, questo fiume attraversa ben 7 Paesi: il Burundi, il Ruanda, la Tanzania, l’Uganda, il Sud Sudan, il Sudan e l’Egitto. Per tradizione, si è sempre detto che il Nilo sorge dal Lago Vittoria che si trova in Uganda ma in realtà non è proprio così. Questo lago infatti è alimentato da alcuni immissari ed il principale è il Kagera. Per arrivare quindi alle vere sorgenti del Nilo bisogna risalire il corso di questo immissario del Lago Vittoria e la strada conduce nel sud dell’altopiano del Burundi. Nella provincia di Bururi, sul versante settentrionale del monte Kikizi, è stata anche eretta una piramide in memoria di tutti coloro che nel corso dei secoli si sono avventurati alla ricerca delle sorgenti del Nilo.
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Il corso del fiume risale i Paesi africani fino ad arrivare alle sue foci che si trovano in Egitto. A nord del Cairo, il Nilo si biforca in un delta che si estende su una superficie di ben 24.000 km² ed è costituito da due rami: quello di Rosetta ad ovest e quella dell’albero giallo ad est. Proprio qui, il secondo fiume più lungo del mondo sfocia nel Mediterraneo.
L’inquinamento del Nilo ai giorni nostri
Il problema dell’inquinamento, che come abbiamo visto interessa già molti altri fiumi del mondo tra cui il Mekong, ha raggiunto negli ultimi anni delle dimensioni davvero urgenti. Il Nilo, da fiume che in origine ha dato la vita e permesso lo sviluppo di un’intera civiltà, sta oggi diventando una vera e propria discarica a cielo aperto. Nelle sue acque sono state trovate tracce di amianto, piombo, arsenico, mercurio, cadmio, zolfo e altri prodotti petrolchimici. Riuscire a purificare il Nilo da questi inquinanti è una vera e propria impresa, ma se a questo aggiungiamo il fatto che nelle sue acqua sono confluiti anche materiali radioattivi come uranio, iodio e cesio, allora il problema assume proporzioni quasi catastrofiche.
Se consideriamo che il 70% della popolazione egiziana si è insediata lungo le sponde di questo fiume e dipende quasi completamente dalle sue acque, possiamo immaginare quanto la situazione sia drammatica. Nel 2017 il ministero dell’Ambiente dell’Egitto ha dato il via ad un piano nazionale d’urgenza per contrastare l’inquinamento del fiume: bisogna solo sperare che non sia ormai troppo tardi per intervenire.