ONU: è già troppo tardi per ridurre le emissioni

Se ne parla da tempo, azioni concrete sono state più teorizzate che realmente attuate e intanto il Pianeta ha continuato a subite i danni di un sistema dannoso per l’ambiente e lontano dal rispetto per le forme di vita esistenti. Il nuovo rapporto ONU denuncia come gli osannati obiettivi del 2030 saranno difficili da raggiungere senza scelte realmente efficaci.

Inquinamento

Secondo il nuovo rapporto dell’Unep quel che finora è stato attuato per rispettare gli obiettivi climatici è stato quasi nullo rispetto a quel che invece sarebbe necessario per evitare un vero e proprio disastro climatico, che è in realtà già in atto.

Nonostante le promesse e gli accordi stretti durante la COP26, il rapporto dell’Unep cioè il programma delle Nazioni Unite sull’ambiente, chiarisce come quelli che verranno saranno i mesi in cui davvero attuare un cambiamento. Il rapporto che si concentra sulle emissioni, dal titolo The Closing Window già lascia intendere come quella attuale sia davvero l’ultima possibilità per evitare il peggio.

ONU: serve una trasformazione radicale e serve subito

CO2

Nonostante i tentativi troppo spesso sfumati o applicati a metà, se non ci sarà una reale trasformazione quanto più veloce ed efficiente possibile, sarà impossibile salvare quel poco che rimane salvabile, ha chiarito senza mezzi termini il nuovo rapporto dell’ONU.

Dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 è un obiettivo ancora troppo lontano ma è necessario provare quanto prima a raggiungerlo perché gli ultimi escamotage sono stati ben minori di quanto promesso a Glasgow.

È un’impresa ardua, e alcuni direbbero impossibile, riformare l’economia globale e quasi dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030, ma dobbiamo provarci.

Ha detto il direttore esecutivo del Programma Onu per l’ambiente, Inger Andersen, consapevole dell’oblio verso cui il mondo intero si sta dirigendo. Per questo diviene fondamentale provare ogni strada possibile, ma farlo quanto prima e totalmente:

Anche se non raggiungiamo i nostri obiettivi per il 2030, dobbiamo sforzarci di avvicinarci il più possibile a 1,5°C. Ciò significa gettare le basi di un futuro a zero emissioni: un futuro che ci consentirà di ridurre gli sbalzi di temperatura e offrire molti altri vantaggi sociali e ambientali, come aria pulita, posti di lavoro ecologici e accesso universale all’energia.

Se verranno da subito rispettati gli impegno a zero emissioni qualcosa potrà migliorare, ed ecco perché il rapporto è stato diffuso a mo’ di guida, con linee chiare da seguire per mettere in atto la trasformazione necessaria nei settori interessati. Le parole di Andersen esplicano al meglio la situazione e la necessità di cambiamento repentino:

Questo rapporto ci dice in freddi termini scientifici ciò che la natura ci ha detto, tutto l’anno, attraverso inondazioni mortali, tempeste e incendi violenti: dobbiamo smettere di riempire la nostra atmosfera di gas serra e smettere di farlo velocemente. Abbiamo avuto la nostra possibilità di fare modifiche incrementali ma quel tempo è finito. Solo una trasformazione radicale delle nostre economie e società può salvarci dall’accelerazione del disastro climatico.

Ci sarà finalmente ascolto reale e volontà di agire per il bene del Pianeta o davvero i governi manderanno tutti, loro stessi compresi, verso una preannunciata fine?