Orso Polare: il principe dei ghiacci che rischia l’estinzione
L’Orso Polare, chiamato anche orso bianco, è il carnivoro più grande del mondo e popola le regioni del Polo Nord. Possiamo trovare esemplari di questo mammifero in Canada, in Alaska, in Russia, nelle Isole Svalbard norvegesi e in Groenlandia. Oggi la vita di questo bellissimo animale è minacciata in modo molto serio: l’orso polare ha bisogno del suo habitat naturale: non potrebbe sopravvivere in condizioni ambientali differenti. Purtroppo però lo scioglimento dei ghiacci sta mettendo a dura prova questo mammifero: come vedremo tra poco l’orso polare è diventato un emblema dei cambiamenti climatici e dei loro effetti devastanti sugli ecosistemi più delicati come quello dell’Artico.
Il nome scientifico di questo mammifero è ursus maritimus: questo già la dice lunga sul suo habitat prediletto, perchè l’orso polare vive sia dentro che fuori dall’acqua (rigorosamente quella ghiacciata dell’Artico).
Orso Polare: caratteristiche e comportamento
L’aspetto dell’orso polare
L’orso polare, come abbiamo detto, è il più grande carnivoro del mondo: gli esemplari adulti di sesso maschile pesano in media dai 400 ai 700 Kg e possono raggiungere anche i 3 metri di lunghezza. Le femmine sono sempre più piccole: solitamente pesano la metà rispetto agli esemplari maschi. Anche se grande e pesante, questo carnivoro dell’Artico non è goffo come potrebbe sembrare: quando corre è in grado di raggiungere una velocità di 50 Km/h. Gli orsi polari sono caratterizzati da un manto sempre bianco, perchè privo completamente di pigmenti: a differenza di altri animali che popolano l’Artico, quindi, mantengono sempre lo stesso colore e non diventano più scuri in alcuni periodi dell’anno.
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Cosa mangia l’orso polare?
Gli orsi polari trascorrono la maggior parte del loro tempo sulla banchisa alla ricerca di cibo: si nutrono principalmente di foche e per riuscire a catturare le loro prede impiegano una strategia molto particolare. Rimangono infatti in ascolto e non appena sentono il rumore della foca sotto al ghiaccio la seguono silenziosamente dall’alto. Quando la loro preda fa capolino per respirare, gli orsi polari con una sola zampata la uccidono e iniziano il loro banchetto.
Quando va in letargo l’orso polare?
Anche l’orso polare va in letargo: precisamente, tra settembre ed ottobre scava una buca nella neve e si ritira per 7-8 mesi.
Perchè l’orso polare rischia l’estinzione?
Come abbiamo già anticipato, l’orso polare è diventato uno dei simboli degli animali in via d’estinzione: al giorno d’oggi ne esistono solamente dai 20.000 ai 25.000 individui massimo ed il problema è che la loro esistenza è messa ogni giorno a dura prova. La grande minaccia per gli orsi polari è rappresentata dal surriscaldamento globale e dallo scioglimento dei ghiacci. In poche parole, questi mammiferi stanno a poco a poco perdendo il loro habitat naturale e senza di quello non sarebbero in grado di sopravvivere. Per questo motivo il WWF e altre organizzazioni hanno messo in atto campagne di sensibilizzazione e di aiuti per gli orsi polari, ma siamo sicuri che questo sia sufficiente? Come abbiamo già visto, il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici sono spesso il frutto dell’azione dell’uomo, quindi occorre rivoluzionare prima di tutto questa.