Pesco: caratteristiche e coltivazione
Il pesco è un albero da frutto di origini orientali appartenente alla famiglia delle Rosacee, molto coltivato anche nelle nostre zone. L’Italia è infatti il maggiore produttore mondiale di pesche con una percentuale del 24%. Scopriamo insieme caratteristiche e coltivazione di questa pianta.
Il pesco è un albero da frutto originario della Cina, passato il Persia e poi in Grecia ad opera di Alessandro Magno. I romani successivamente ne hanno diffuso la coltivazione in Europa. La peschicoltura moderna si è sviluppata a partire dall’inizio del 20esimo secolo, soprattutto nel veronese e in Romagna. Negli ultimi anni la superficie destinata alla coltivazione del pesco in Italia è diminuita, ma le produzioni sono rimaste costanti a causa dell’incremento delle rese per ettaro.
Pesco: consigli di coltivazione
Il pesco è una pianta generalmente non molto vigorosa con corteccia di colore grigio e squamosa. I rami sono verdi, con striature rossastre sulla parte terminale. Le produzioni fruttifere del pesco sono rami misti, brindilli e mazzetti di maggio (o dardi). Il frutto è botanicamente una drupa (come albicocche e prugne).
La fioritura del pesco è molto precoce e può avvenire già durante i primi di marzo nelle regioni del Sud, metà marzo a Nord. Pertanto sarebbe opportuno evitare di coltivare il pesco nelle zone soggette a ritorni di freddo (fondo valle) o in regioni a rischio di gelate tardive. L’impollinazione è entomofila, avviene perciò grazie all’azione degli insetti pronubi.
Esigenze pedo-climatiche
L’area di diffusione del pesco è solitamente più meridionale rispetto a pero e melo. Considerando la precocità della fioritura, sono da evitare zone a rischio di gelate tardive o soggette a ritorni di freddo. In inverno resiste a temperature minime anche di -12°C.
E’ una specie esigente per quanto riguarda il terreno, che deve essere di medio impasto (tendente allo sciolto) con almeno il 2% di sostanza organica e con un franco di coltivazione di almeno 1metro. Sono assolutamente da evitare terreni umidi e asfittici, troppo calcarei o con pH superiore a 8.