Pesticidi nelle acque: dati allarmanti
L’ISPRA ha pubblicato il rapporto nazionale sui pesticidi nelle acque 2020. Su un totale di 426 sostanze cercate, ne sono state riscontrate 299, per la maggior parte insetticidi. Glifosate e fungicidi hanno superato il limite nelle acque superficiali.
L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) è un ente pubblico di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Questo ente svolge attività di varia natura: monitoraggio, valutazione, controllo e gestione delle informazioni ambientali. Negli ultimi anni l’utilizzo di pesticidi è aumentato drasticamente; molti di questi possono accumularsi nel suolo e nelle acque con gravi conseguenze sull’ambiente e sulla salute umana. ISPRA ha pubblicato il Rapporto sui pesticidi nelle acque 2020.
Pesticidi nelle acque 2020: il Rapporto ISPRA
Secondo quanto emerge dal Rapporto pesticidi nelle acque 2020 dell’ISPRA, su 426 sostanze ricercate ne sono state trovate 299. A differenza del periodo precedente, in cui gli erbicidi erano i più diffusi, adesso la maggior parte di queste sostanze sono insetticidi. Le indagini hanno riguardato 4775 punti di campionamento e 16692 campioni. Per quanto riguarda le acque superficiali, sono stati trovati pesticidi nel 77.3% dei 1980 punti di campionamento, mentre in quelle sotterranee la percentuale è del 32.2% di 2795 punti.
Questo Rapporto deriva da indagini effettuate a livello regionale, pertanto possono mostrare una certa disomogeneità. Infatti bisogna anche considerare che il tipo e il numero di sostanze utilizzate può variare molto tra regione e regione. Inoltre, anche le densità delle reti di monitoraggio e il funzionamento dei laboratori possono variare in base alla regione in cui ci si trova.
Nella pianura padano-veneta i risultati sono peggiori rispetto che in altre aree. Questo dipende innanzitutto dalle attività agricole più intense che caratterizzano questa zona, e dalle caratteristiche idrogeologiche del territorio.
Un altro dato sconfortante che viene portato a galla da questo Rapporto è lo sconfinamento dei limiti ambientali. Infatti, 415 punti di monitoraggio nelle acque superficiali (21% del totale) presentano concentrazioni di glifosate (erbicida) e di fungicidi superiori ai limiti.