Piano d’emergenza europeo: stop al gas russo con i nuovi accordi internazionali

-
19/07/2022

L’Unione Europea sta preparando un piano d’emergenza per fare a meno del gas russo per i mesi a venire. Sarà necessario prepararsi a un taglio importante delle forniture di gas dalla Russia, soprattutto in vista del prossimo inverno. Andiamo a scoprire i nuovi accordi per le forniture di energia in Europa.

Gas

Ci saranno molte novità con l’introduzione del piano che verrà presentato mercoledì prossimo dalla Commissione Europea.

Emergenza gas russo: come sta cambiando la situazione

Europa, Bandiera

Save gas for a safe winter’ è il nome del nuovo piano progettato dalla Commissione europea per garantirsi gas da altri fornitori internazionali. Stiamo parlando, inoltre, di misure volte a ridurre i consumi negli uffici pubblici e privati, oltre che nelle attività ad alto bisogno energetico. Intanto il premier dimissionario Mario Draghi è in Algeria per discutere un aumento delle forniture di metano dal Paese nordafricano all’Italia.

Fra qualche giorno dovrebbe tornare in attività il North Stream 1, l’infrastruttura che trasporta gas dalla Russia alla Germania , e dunque all’Europa, attraverso il Mar Baltico. Ma ci sono sempre più dubbi che ciò effettivamente accada. L’Unione Europea sta provando allora in queste ore a accelerare sulla strada dell’indipendenza energetica dalla Russia.

Mercoledì dovrebbe essere presentato un piano d’emergenza per affrontare, soprattutto in vista dell’inverno, uno scenario in cui le consegne dalla Russia siano praticamente azzerate. Una possibilità non così remota, dato che Lettonia, Estonia, Lituania, ma anche Polonia, Bulgaria e Finlandia stanno già sperimentando la sospensione totale delle forniture di gas da Mosca.

Il piano energetico europeo: “safe gas for a safe winter”

Gas

Nel documento Ue, intitolato ‘Safe gas for a safe winter‘, si preannuncia “un probabile deterioramento delle prospettive dell’approvvigionamento di gas”. Per fare fronte a questa situazione, dovrebbe essere previsto una sorta di meccanismo di solidarietà, per cui ogni Paese aiuterà gli altri in base alle loro necessità e all’ammontare delle proprie riserve di gas. Chi avrà i depositi di stoccaggio più pieni, insomma, dovrebbe sostenere i consumi di chi li avrà più vuoti.

Altra ipotesi è un piano di razionamento dei consumi industriali, attraverso la riduzione delle temperature negli uffici e nei capannoni e con lo stop alle attività a consumo troppo elevato. Una misura che nelle intenzioni di Bruxelles dovrebbe ridurre di molto i consumi di gas nelle attività produttive a favore di quelli residenziali.

Il futuro energetico europeo: gli obbiettivi della Commissione

Obbiettivi

L’obiettivo finale della Commissione è poter far fronte a ogni scenario, anche se non sarà semplice. L’anno scorso circa la metà del gas consumato nei 27 Paesi membri era controllato da Gazprom. Per accelerare l’adozione della misura, il piano potrebbero essere scritto sotto forma di regolamento e non di direttiva, in modo che possa essere applicato in maniera automatica dai Paesi membri.

L’Italia intanto prosegue la sua politica di svincolo dalle forniture di Mosca. Nonostante la delicata situazione politica, il Presidente del Consiglio Mario Draghi sta effettuando in queste ore un viaggio in Algeria per siglare un ulteriore aumento delle forniture di gas al nostro Paese.

L’Algeria sulla sponda sud del mar Mediterraneo è già diventato, in seguito agli accordi dello scorso aprile, il maggior fornitore di gas all’Italia, e la quota aumenterà ancora. Dalla prossima settimana infatti l’Algeria dovrebbe fornire 4 miliardi di metri cubi di gas ulteriori, che si aggiungeranno ai 14 forniti dall’inizio dell’anno.