Piralide del Bosso: come contrastarla

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07/05/2021

La piralide del bosso (nome scientifico Cydalima perspectalis) è un lepidottero simile alla processionaria ma dannoso solamente per le piante e non per la salute umana o degli amici a quattro zampe. Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche della lotta chimica e biologica contro questo animale.

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Si tratta di un insetto che attacca quasi esclusivamente le piante di bosso: lo si può trovare anche su altri alberi come gli aceri, le conifere ed i tigli ma in questi casi non ha un’azione distruttiva. La piralide del bosso ha origini esotiche, ma da alcuni anni ha iniziato ad infestare anche i boschi e le aree verdi italiane, provocando dei danni ingenti a livello di vegetazione. Per questo motivo, è stata ormai dichiarata lotta aperta a questo lepidottero. Sono diversi i prodotti ed i metodi per sconfiggerlo ma è bene ricordare che non tutte le soluzioni sono prive di controindicazioni.

Al momento in Italia esistono due alternative per combattere la piralide del bosso: la lotta chimica e la lotta biologica. Due soluzioni che risultano efficaci, ma che comportano conseguenze differenti sull’ambiente e anche sulla nostra salute.

Piralide del bosso: lotta chimica e lotta biologica

La lotta chimica alla piralide del bosso prevede l’utilizzo di prodotti contenenti sostanze chimiche che possono risultare dannose non solo per l’ambiente ma anche per la nostra salute. Prima quindi di adottare questa soluzione sarebbe meglio prendere in considerazione anche l’alternativa più ecologica ossia la lotta biologica.

Anche quest’ultima si è dimostrata efficace in diversi casi, quindi non ha senso escluderla a priori. Detto questo, tra gli insetticidi più utilizzati troviamo sicuramente Bayer Confidor. Va precisato però che si tratta di un prodotto chimico, che potrebbe risultare tossico.

Piralide del bosso: la lotta biologica

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La lotta biologica alla piralide del bosso è ormai sempre più diffusa, anche perché meno dannosa e ugualmente efficace a quella chimica. Consigliamo quindi di provare prima di tutto con questi metodi, che sono senza dubbio più ecologici e sicuri.

Il Bacillus thuringiensis

Uno dei metodi biologici più efficaci nella lotta alla piralide del bosso è il Bacillus thuringiensis, un batterio che è in grado di provocare la paralisi del tratto digerente delle larve. In questo modo, esse non riescono più a nutrirsi della pianta e nel giro di qualche giorno muoiono.

Il Bacillus thuringiensis non è fitotossico e risulta uno dei metodi più efficaci in assoluto per combattere questo lepidottero. Il trattamento con questo batterio deve essere effettuato 2-3 volte all’anno, quando sull’albero sono presenti le larve di piralide del bosso.

Trappole ai feromoni

Esistono anche delle trappole ai feromoni, anch’esse un’alternativa ecologica al 100% che permette di eliminare questi insetti attirandoli in apposite trappole. I feromoni esercitano un’azione attrattiva nei confronti dei maschi, che arrivano nelle trappole e quindi vengono catturati.

In tal modo la popolazione maschile è eliminata e le femmine non possono più accoppiarsi. Questo trattamento risulta efficace solamente se la piralide del bosso viene identificata immediatamente, ancora prima che abbia deposto le uova. Se sono già presenti delle larve, è meglio utilizzare il Bacillus thuringiensis.