Piste ciclabili cancellate? Il governo azzera i fondi
Stando alla legge di bilancio 2023, ovvero il passaggio conclusivo del cosiddetto “ciclo di bilancio“, l’Italia taglierà i fondi per le ciclabili urbane, nonostante gli spostamenti sostenibili dovrebbero essere tra le priorità.
La nuova legge di bilancio, prevede ingenti tagli per la mobilità ciclabile: una notizia che giunge appena dopo la pubblicazione di un dossier realizzato da Clean Cities Campaign, Fiab, Legambiente e Kyoto Club, volto proprio a denunciare come il Bel Paese fosse ancora troppo indietro per il passaggio a una mobilità più sostenibile.
E proprio poco dopo l’apposito dossier L’Italia non è un Paese per bici che chiedeva al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al nuovo Parlamento attraverso una petizione seri ed efficaci investimenti per città ciclabili, ben 94 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024 sono andati “in fumo”. Denaro, in teoria, da utilizzare per lo sviluppo delle reti ciclabili perché parte del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane istituito dalla legge di bilancio 160/201, ma che non era ancora assegnato. E a quanto pare, nemmeno “rischia” di esserlo.
Da quanto emerso da L’Italia non è un Paese per bici pochi giorni fa, il Paese investe ben 100 volte di più sull’auto che sulla bici, confermandosi come uno dei paesi europei “peggiori” per gli spostamenti ciclabili. Viene da sé che quanto più le città sono difficili da percorrere in bici, quanti meno cittadini preferiranno un mezzo che è meno inquinante e fa anche bene alla salute.
Legge di bilancio: tagliati i fondi per la mobilità ciclabile
Nonostante il dossier e la petizione, piuttosto che integrare il Piano Generale della Mobilità Ciclistica con un piano straordinario di investimenti per la ciclabilità nella prossima legge di bilancio, il governo ha piuttosto deciso di tagliare i fondi residui.
Almeno così prevede la nota integrativa del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti interna al testo di legge arrivato il 30 novembre alla Camera dei deputati.
Le associazioni che ancora prima di apprendere il contenuto della nota avevano già chiesto un maggiore investimento in nome della mobilità sostenibile continuano a portare avanti la loro battaglia speranzosi nel successo della petizione che chiede al Governo e al Parlamento di finanziare un piano straordinario di promozione della ciclabilità urbana con un stanziamento di 500 milioni di euro l’anno fino al 2030.