Plastica nei mari: come smaltirla

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13/01/2021

Come tutti ormai sappiamo, il problema della plastica in mare sta diventando sempre più presente e questo comporta una vasta serie di complicanze. Soffermiamoci sull’impatto che può avere sul lavoro dei pescatori.

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Tutta la plastica e i rifiuti in generale che vengono gettati nell’ambiente, in qualche modo e con diverse tempistiche, finiscono in mare, che rappresenta il punto di sfogo di tutte le sorgenti proveniente dall’ambiente terrestre. La distribuzione di questi rifiuti sarà poi decretata dalle correnti marine ed oceaniche, ma nelle zone vicine alla costa, e quindi all’attività umana, si avrà tendenzialmente più accumulo di materiali.

Oggigiorno è stimato che ogni minuto che passa, circa 15 tonnellate di plastica finiscono in mare. Da non crederci vero? Eppure i riscontri iniziano a vedersi nell’attività quotidiana dei pescatori.

Infatti, ogni volta che un peschereccio ritira la rete, raccoglie in media 1 tonnellata di plastica, che dovrà necessariamente trovare un’ulteriore destinazione.

Ma cosa possono fare i pescatori una volta portate a bordo tali quantità di plastica?

Come recuperare la plastica nel mare

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Verosimilmente, la risposta più corretta alla domanda è “niente”: i pescherecci che raccolgono involontariamente plastica dal mare sono in qualche modo impossibilitati a procedere in qualsiasi modo.

Essendo barche adibite alla pesca, per legge non possono tenere a bordo rifiuti, il che li rende assoggettabili a multa. In ogni caso, sarebbe inutile un qualsiasi tentativo di smaltimento, poiché non esistono ancora strutture adeguate dove eventualmente scaricare i rifiuti. Come potete immaginare, l’unica scappatoia al problema è quella di rigettare la plastica in mare non appena pescata, salvo poi ripescarla il giorno seguente e così via.

Questo sembrerebbe essere il destino di molti pescherecci, che al giorno d’oggi trovano sempre più rifiuti e sempre meno pesci nelle loro reti, subendo così un danno economico importante oltre che il rischio di multe.

Fortunatamente si sta iniziando ad ovviare a questo problema con dei piccoli passi in avanti, che si spera portino buoni risultati, come ad esempio un funzionante sistema di smaltimento dei rifiuti erroneamente intercettati dalle attività ittiche.