Polizze per danni all’ambiente diventa legge: come funziona?

La proposta di legge presentata dall’On. Gadda, sottoscritto dagli On. Rosato, Sottanelli, Bonetti, Benzoni e Ruffino, rappresenta un importo incentivo alle aziende. La proposta prevede l’introduzione del credito d’imposta al 20% per chi ricorre a polizze per danni all’ambiente.

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La nuova interessante proposta di legge mira, attraverso il sistema del credito d’imposta al 20%, a incentivare le imprese a stipulare polizze per danni all’ambiente. In Italia oggi sono meno del 2% le aziende che hanno stipulato delle polizze assicurative per i rischi di danno ambientale. Lisa Casali, Manager di Pool Ambiente, commenta:

La prevenzione e la riparazione dei danni ad ambiente e clima devono diventare, per le imprese, i pilastri di ogni politica di sostenibilità ambientale.

Ma perché lo stato si preoccupa tanto di questa situazione? La mancanza di adeguate polizze assicurative aumenta per lo stato il rischio d’insolvenza in caso di danno all’ambiente, peraltro elevato nel nostro Paese. Inoltre l’incentivo a stipulare polizze di questo genere è prevista anche dal Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici – PNACC.

Per questo approda alla Camera dei Deputati la proposta di legge denominata “Concessione di un credito d’imposta in favore dei titolari di reddito d’impresa per la stipulazione di contratti di assicurazione, l’acquisizione di certificazioni e l’esecuzione di interventi di prevenzione in materia ambientale” (Atto della Camera dei Deputati n. 445).

Polizze per danni all’ambiente: così lo stato si tutela da un eventuale rischio d’insolvenza

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A riguardo l’On. Maria Chiara Gadda, vicepresidente della XIII Commissione Agricoltura chiarisce che l’obiettivo della Proposta di Legge è quello d’incentivare nelle imprese italiane comportamenti a tutela delle risorse naturali e della salute dei cittadini attraverso una polizza assicurativa per danni all’ambiente, che possa supportare l’azienda nella gestione delle conseguenze di un eventuale danno all’ambiente.

A riguardo Donato Speroni, senior expert dellʼASviS e Responsabile del progetto Futuranetwork, commenta con entusiasmo la proposta di legge:

Dallo scorso anno la tutela dell’ambiente, anche nell’interesse delle future generazioni, fa parte dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Le sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni saranno molto difficili perché l’area del Mediterraneo sarà tra quelle maggiormente investite dal cambiamento climatico. L’iniziativa dell’onorevole Gadda si muove certamente nella giusta direzione per garantire una maggiore protezione dai rischi connessi alle attività produttive.