Pressione Atmosferica: cos’è, come si misura e da cosa è influenzata

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16/05/2021

La pressione atmosferica è la pressione che si può registrare in qualsiasi punto della superficie terrestre e in particolare equivale al peso di una colonna d’aria su una superficie di 1 metro quadrato. Vediamo insieme da cosa è influenzata la pressione atmosferica e come si misura.

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Tirata spesso in causa dai meteorologi, la pressione atmosferica si può misurare con appositi strumenti ed è influenzata da diversi fattori. Nonostante questo, le sue variazioni sono comunque minime e non creano problemi agli esseri umani, che in molti casi non le percepiscono nemmeno. I meteorologi parlano spesso di aree di bassa pressione associandole al cattivo tempo. Comunemente si dice che quando c’è alta pressione il tempo sia sereno e quando invece la pressione atmosferica è bassa si verificano i fenomeni temporaleschi. In realtà le cose non sono proprio così semplici e tra poco vedremo come analizzare tali dati meteorologici.

Pressione Atmosferica: cos’è e da cosa è influenzata

La pressione atmosferica si misura con strumenti appositi e in particolare con il barometro ed i valori vengono indicati in meteorologia attraverso le isobare. Queste sono delle linee immaginarie che congiungono su una mappa tutti i punti di uguale pressione atmosferica. Queste sono utili per identificare le zone di bassa pressione (cicloni) e quelle di alta pressione (anticicloni) e prevedere quindi le condizioni del tempo.

Da cosa è influenzata la pressione atmosferica?

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La pressione dell’atmosfera può variare in base a tre fattori, anche se i cambiamenti sono comunque ridotti e spesso non vengono nemmeno avvertiti.

Pressione atmosferica e l’altitudine

La pressione atmosferica diminuisce con l’aumentare dell’altitudine: questo significa che se andiamo in alta montagna la pressione sarà minore che sul livello del mare. Tale variazione dipende dal fatto che salendo di altitudine si riduce l’altezza della colonna d’aria che sovrasta la superficie e anche la densità dell’aria risulta inferiore.

Questa variazione della pressione può essere dimostrata con un esperimento fai da te: basta chiudere una bottiglia di plastica ad un’altitudine di 2000 metri e portarla poi sul livello del mare. Questa risulterà tutta schiacciata perché la pressione esterna è maggiore rispetto a quella che si trova all’interno della bottiglia.

La pressione atmosferica e l’umidità

Anche l’umidità presente nell’aria influenza la pressione. Se questa infatti aumenta, la pressione diminuisce poiché il vapore acqueo ha una minore densità rispetto all’ossigeno e all’azoto quindi l’aria umida è più leggera. Per questo motivo i cicloni si verificano quando la pressione è bassa.

La pressione atmosferica e la temperatura

L’aria calda è più leggera rispetto a quella fredda: ne consegue che con l’aumentare della temperatura la pressione diminuisce perché il peso esercitato dalla colonna d’aria è inferiore.

Bassa pressione e cicloni

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La pressione atmosferica, come accennato prima, viene spesso tirata in causa in campo meteorologico. Quando infatti si parla di bassa pressione generalmente si stanno per verificare dei fenomeno di cattivo tempo mentre quando si parla di pressione alta avviene il contrario e ci si deve aspettare il sereno.

Un esempio è il fenomeno del ciclone. Questo si verifica proprio quando la pressione atmosferica è bassa. A questi fenomeni si associano quasi sempre delle condizioni meteorologiche di brutto tempo, con perturbazioni e venti anche molto forti.

Prevedere il meteo con il barometro

Nella maggior parte dei casi, i fenomeni atmosferici sono preannunciati da variazioni di pressione atmosferica misurata al suolo. Fra i vari parametri meteorologici, queste variazioni sono di certo il fattore più significativo. Esse infatti accompagnano importanti processi dinamici o termodinamici nell’atmosfera.

La pressione atmosferica quindi permette di dare indicazioni prognostiche utili sull’evoluzione del meteo locale. Se il barometro segna un valore al di sotto di 1.000 hPa, facilmente il tempo volgerà in brutto. Questo, soprattutto se l’umidità è sopra al 70% e se ci sono venti da Sud. Con una pressione oltre ai 1.025 hPa, il meteo tenderà al bello, soprattutto se l’umidità è sotto a 60% e se i venti sono settentrionali.

Variazione di pressione: il vero parametro importante

Il valore assoluto della pressione, al fine di prevedere l’evoluzione del meteo, è però meno utile della variazione della pressione. Se la pressione diminuisce, la bassa pressione che si origina al suolo, farà convergere l’aria dalle aree circostanti, questa però, non potendo ammassarsi tutta in un posto, si solleva.

I moti ascendenti conseguenti, portano l’aria più umida in basso verso pressioni decrescenti, con i conseguenti espansione, raffreddamento, condensazione della massa di aria in ascesa. Una diminuzione della pressione al suolo fa presagire un peggioramento meteoreologico.

Un aumento locale della pressione atmosferica genera al suolo alta pressione rispetto alle zone circostanti. Essa spinge l’aria degli stati più bassi fuori dalla colonna. L’aria quindi deve discendere, per compensazione. La compressione dell’aria della colonna, determina il riscaldamento della massa di aria che scende, ne consegue l’evaporazione delle nubi presenti.

Di conseguenza l’aumento della pressione atmosferica, si accompagna a condizioni meteorologiche migliori.

  • Se diminuisce di 1-2 hPa nel giro di 3 ore significa peggioramento meteo entro 24-48 ore.
  • Una diminuzione di 2-3 hPa entro 12-24 ore.
  • Valori di diminuzione di 5-6 hPa implicano un peggioramento in atto o imminente e con vento e fenomeni violenti.

Ovviamente tutto questo il linea generale, non si tratta di regole precise.