Quanto inquina la moda? Dati e motivi
L’industria della moda è considerata una delle più inquinanti del mondo. In particolare, quella che viene definita fast fashion è responsabile del 10% dell’inquinamento globale, al secondo posto dopo il settore petrolifero tra i più inquinanti al mondo.
La moda inquina, e questa di certo non è una novità. Tuttavia, la moda sempre più a basso costo e mutevole (fast fashion) ha modificato il nostro approccio nei confronti dei vestiti. I volumi di produzione del settore tessile sono raddoppiati negli ultimi 15 anni, e rispetto al 2014 la maggior parte delle persone ha comprato il 60% di abiti in più indossandoli metà delle volte. Questa tendenza, radicata da tempo nei paesi industrializzati, ormai si sta diffondendo anche in quelli in via di sviluppo.
Moda e sostenibilità: due mondi incompatibili
Al giorno d’oggi, la maggior parte di noi possiede molti più vestiti di quelli che realmente utilizza. La nuova tendenza che si è sviluppata a causa del fast fashion è quella di considerare i vestiti come prodotti usa e getta, senza considerare tutto quello che si cela dietro la loro produzione.
Il settore tessile, soprattutto in Italia, è un settore di grande rilievo economico. Si tratta infatti del terzo settore manifatturiero della nostra Nazione. Conta quasi mezzo milione di addetti e più di 50000 aziende, produttive in tutto il paese. Questo settore è ultimamente sotto accusa per quanto riguarda il suo impatto negativo nei confronti dell’ambiente.
Perché il settore tessile inquina?
La risposta è semplice: emissioni, inquinamento, consumi e sfruttamento:
- Emissioni di gas serra: il settore tessile è responsabile di emissioni di CO2, come tutti i settori industriali, ed è stato previsto che tali emissioni aumenteranno del 60% nei prossimi dieci anni;
- Sfruttamento delle risorse idriche: le piantagioni di cotone, l’industria della moda, il trattamento dei tessuti e il lavaggio dei capi necessitano di quantità enormi d’acqua. Ogni anno vengono consumati 1500 miliardi di litri di acqua; solo per realizzare una T-shirt ne servono 2700 litri;
- Inquinamento e rifiuti: Lo smaltimento delle sostanze tossiche e inquinanti che finiscono nelle falde e poi in mari, laghi e fiumi causa il 20% dell’inquinamento delle risorse idriche mondiali. Circa il 35% delle microplastiche che popolano gli oceani derivano dal lavaggio di capi sintetici. I rifiuti tessili superano i 92 milioni di tonnellate l’anno, e il loro destino è principalmente di finire in discarica o di essere bruciati;
- Sfruttamento del suolo e delle risorse naturali: per le piantagioni di cotone o per l’allevamento di bestiame per ottenere pellame, l’industria della moda è direttamente collegata allo sfruttamento dei suoli. Questo causa a sua volta perdita di biodiversità. Inoltre, questo settore è dipendente dalle fonti fossili di energia e dalla necessità di grandi quantità di manodopera.