Riciclo delle pale eoliche: scoperto nuovo processo chimico
Un recente studio dell’Università di Aarhus in Danimarca ha rivelato un nuovo processo chimico che potrebbe rivoluzionare il riciclaggio delle pale eoliche. La sostanza utilizzata dai ricercatori può rompere il composto epossidico delle turbine eoliche estrarne le fibre di vetro intatte, aprendo così la possibilità di riciclarle.
Un nuovo processo chimico sviluppato dall’Università di Aarhus può rompere le resine epossidiche delle turbine eoliche estrarne le fibre di vetro intatte, aprendo così la possibilità di riciclarle. Sebbene ci siano ancora sfide da superare per l’implementazione industriale, questa scoperta ha il potenziale per aprire nuove opportunità per il riciclaggio di materiali a base epossidica e per ridurre l’impatto ambientale dell’industria eolica.
Processo chimico innovativo: di cosa si tratta
Le resine epossidiche sono composte da una resina e un indurente e quando miscelati producono uno strato vetrificato lucido. Utilizzando un catalizzatore a base di rutenio e due solventi, isopropanolo e toluene, i ricercatori sono stati in grado di separare la matrice epossidica e recuperare il bisfenolo A (BPA) e le fibre di vetro completamente intatte in un unico processo.
Sfide e opportunità per il futuro del riciclaggio delle pale eoliche
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Nonostante il successo della ricerca, il metodo non è ancora sufficientemente efficiente per l’implementazione industriale e il rutenio, il metallo utilizzato come catalizzatore, è costoso e raro. Tuttavia, questa scoperta ha il potenziale per aprire nuove opportunità per il riciclaggio di materiali a base epossidica e per ridurre l’impatto ambientale dell’industria eolica.
In conclusione, la scoperta del nuovo processo chimico dall’Università di Aarhus rappresenta un’importante svolta per il riciclaggio delle pale eoliche e per la creazione di tecnologie sostenibili. Nonostante ci siano ancora sfide da superare, questa scoperta ha il potenziale per aprire nuove opportunità per il riciclaggio di materiali a base epossidica e per ridurre l’impatto ambientale dell’industria eolica.