Rigassificatore: cos’è e pericoli

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28/04/2021

Si è parlato a più riprese del rigassificatore: sembra che nessuno voglia questo tipo di impianti industriali nella propria città ed effettivamente qualche valido motivo esiste. Ma cos’è un rigassificatore e quale funzione svolge? E’ davvero utile o se ne potrebbe fare a meno? E soprattutto, quali pericoli comporta la presenza di un rigassificatore accanto ad i centri abitati? 

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Il rigassificatore è un impianto industriale che viene impiegato nelle ultime fasi del trasporto marittimo del gas naturale. Come abbiamo già visto quando abbiamo parlato del metano, il gas naturale subisce infatti un processo di liquefazione direttamente sul luogo di estrazione. Questo per consentirne il trasporto via mare all’interno delle navi cisterna. Una volta che però arriva a destinazione, la materia prima deve essere trasformata nuovamente allo stato gassoso, in modo da poter essere poi trasportata via terra attraverso la rete di distribuzione nazionale (metanodotto). Quest’ultima fase del processo (ossia la trasformazione del metano dallo stato liquido a quello gassoso) avviene proprio all’interno dei rigassificatori.

Rigassificatore: funzione e tipologie

I rigassificatori possono essere di due tipologie principali: esistono infatti quelli onshore e quelli offshore, di ultima generazione.

Rigassificatore Onshore

I rigassificatori onshore sono quelli più diffusi anche perché sono stati i primi ad essere immessi nel mercato ed impiegati. Sono impianti collocati lungo la costa, spesso in prossimità di un porto, dotati di serbatoi di stoccaggio in cui confluisce direttamente il gas naturale liquefatto proveniente dalle navi cisterna. Questo tipo di rigassificatori non è ben voluto dalla popolazione locale, perché crea un grande impatto anche a livello paesaggistico.

Rigassificatore Offshore

I rigassificatori offshore vengono invece collocati in mezzo al mare e ne abbiamo un esempio in Italia al largo di Rovigo. Dal punto di vista dell’impatto paesaggistico, questa tipologia di rigassificatori permette di risolvere una serie di problemi perché non si trova sulla costa ma nel mare al largo dalle zone abitate. In sostanza le navi scaricano il gas liquefatto nei rigassificatori offshore e questi, dopo averlo ritrasformato allo stato gassoso, lo conducono direttamente alla costa attraverso un sistema di un gasdotto sottomarino.

Rigassificatori: limiti e pericoli

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Il rigassificatore è un impianto industriale che porta con sé numerosi vantaggi. Dal punto di vista meramente economico, la presenza di questa tecnologia permette di esportare all’estero il gas naturale estratto con molta più facilità. Tuttavia, dobbiamo riconoscere che se nessuno vuole che siano costruiti rigassificatori in Italia un motivo dovrà ben esserci! Effettivamente, qualche limite e qualche pericolo esiste, e sarebbe meglio non sottovalutarli.

Innanzitutto i rigassificatori creano un notevole impatto sul paesaggio circostante, soprattutto se si tratta di quelli onshore. Al di là di questo, però, sono da considerare anche i pericoli legati ad un impianto di questo tipo. Il metano è un gas altamente infiammabile e questo pone i rigassificatori ad un alto livello di pericolosità. Il rischio di esplosioni è sicuramente da non trascurare: esplosioni che potrebbero arrivare a distruggere anche l’intera costa.