Risparmio energetico: i nuovi generatori di energia del futuro

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15/05/2023

Vi siete mai chiesti come potrebbe essere il futuro dell’energia e quali saranno le tecnologia più utilizzato per ridurre i consumi energetici e rendere più efficienti i generatori di energia? Alcuni ricercatori hanno capito che applicando l’effetto Seebeck a dei piccoli generatori di energia, è possibile ricaricare e alimentare piccoli dispositivi in maniera continua e sempre più sostenibile. Andiamo a scoprire cosa significa tutto ciò.

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I nuovi generatori di energia, sfruttando il caldo e il freddo, riescono ad essere più puliti, stabili ed autoalimentati.

Raffreddamento radioattivo: la nuova frontiera energetica

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Alcuni ricercatori e ricercatrici hanno recentemente sviluppato un generatore termoelettrico che sfrutta il raffreddamento radiativo allo scopo di produrre elettricità senza bisogno di calore o luce solare, e quindi sia di giorno che di notte.

Il raffreddamento radiativo è una delle frontiere della climatizzazione sostenibile. Secondo chi ha studiato questa tecnologia, i generatori termoelettrici autoalimentati (radiativi) funzionerebbero grazie a un UBSA, o “assorbitore” solare a banda larga, in grado di catturare la luce nel momento in cui c’è e in grado allo stesso tempo di rilasciare il calore gradualmente, grazie a un emettitore di raffreddamento radiativo planare (o RCE).

Grazie all’UBSA è possibile scaldare il generatore, mentre l’RCE lo raffredda. L’elettricità viene generata dalla differenza di temperatura tra i conduttori (effetto Seebeck).

I benefici dei generatori termoelettrici autoalimentati

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Le batterie a generazione radiale e termica di cui vi abbiamo parlato, permetterebbero di avere a disposizione energia pulita a ritmo continuo, a differenza delle classiche batterie che dispongono di capacità limitate e necessitano di una ricarica continua.

L’energia così prodotta sarebbe molto più stabile e quindi fruibile in maniera più semplice e senza intoppi.

Per ora questi generatori radiali sono solo prototipi, ma chi li ha pensati l’ha fatto con la prospettiva di utilizzarli per la ricarica e l’alimentazione di piccoli apparecchi elettrici ed elettronici.