Salute: l’aria della foresta aiuta a diminuire l’ansia

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01/03/2023

Un recente studio dimostra che respirare l’aria della foresta contribuisce a ridurre i sintomi dell’ansia. A svolgere un ruolo importante in tal senso sono i monoterpeni. Scopriamo insieme di cosa si tratta e quali sono i risultati della ricerca.

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Una ricerca sperimentale condotta dall’Istituto per la bioeconomia del Cnr e dal Club alpino italiano ha scoperto che l’aria della foresta contribuisce a ridurre l’ansia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Environmental Research and Public Health.

Il test è stata condotti in 39 siti italiani tra montagna, collina e parchi urbani e ha coinvolto centinaia di uomini e donne di varia età che si sono sottoposti al test nel bosco insieme ai ricercatori, tra il 2021 e il 2022.

Respirare l’aria della foresta riduce l’ansia

FORESTE, PLUVIALI

La ricerca ha evidenziato il ruolo svolto dai monoterpeni. Si tratta di componenti profumati che si trovano negli oli essenziali emessi dalle piante e che si trovano in gran quantità nelle foreste. Sono proprio questi oli naturali ad avere proprietà terapeutiche sull’ansia degli esseri umani che passeggiando per le foreste li inalano.

Il gruppo di lavoro ha isolato l’effetto specifico sulla diminuzione significativo dei sintomi dell’ansia. Il monoterpene più impattante è l’α-pinene.

Il ricercatore del Cnr-Ibe e membro del Comitato scientifico centrale del Cai, Francesco Meneguzzo, ha anche aggiunto:

I monoterpeni sono molto più abbondanti nelle foreste remote che nei parchi urbani. Un prossimo passo sarà mappare e prevedere le relative concentrazioni.

Terapia forestale: i vantaggi

Foresta, Amazzonica

Davide Donelli lavora al Dipartimento di medicina e chirurgia dell’Università di Parma e Divisione di cardiologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma. Il medico ha raccontato che i risultati della ricerca consentono di disporre di criteri oggettivi per individuare e qualificare stazioni di Terapia Forestale capaci di consentire prestazioni di livello clinico:

È ormai consolidata la connessione tra stati di ansia e rischio cardiovascolare. I risultati ottenuti assumono un valore importante anche in ambito patofisiologico.