Siccità: come ridurre il rischio in Italia
La Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha recentemente pubblicato un rapporto che esamina il rischio di siccità per l’energia in Italia e propone soluzioni per affrontare questa sfida. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
Il rapporto mette in evidenza che nel 2022 la generazione di energia idroelettrica è scesa ai livelli più bassi dal periodo degli anni ’50.
Siccità: quali sono i rischi per l’Italia?

Le prospettive per il 2023 indicano che nonostante le piogge abbondanti di maggio, il bilancio idrico del paese rimane negativo. Sebbene la primavera abbia fornito un certo sollievo all’agricoltura, sono stati registrati eventi estremi come l’alluvione in Romagna e numerose frane sull’Appennino romagnolo. Il rapporto sottolinea che tali eventi opposti, come la mancanza di neve e le alluvioni, sono un chiaro segnale dei cambiamenti climatici in corso. La mancanza di neve compromette la risorsa idrica futura e quindi non è possibile considerare la siccità come superata. Anche se le piogge hanno migliorato la situazione, il deficit idrico a inizio giugno era ancora del -49% rispetto alla media degli ultimi 12 anni.
Leggi anche: Energia mareomotrice: cos’è, pro e contro
Tuttavia, il rapporto evidenzia che ciò che preoccupa maggiormente non è solo la performance dell’energia idroelettrica quest’anno, ma l’impatto della scarsità d’acqua sul processo di transizione energetica nel suo insieme. La sicurezza del sistema energetico è a rischio a causa della minor produzione di energia idroelettrica e della potenziale interruzione di parte della produzione termoelettrica. Inoltre, la transizione verso fonti energetiche a basse emissioni di carbonio richiede tecnologie che prevedono un alto consumo di acqua. Anche le soluzioni alternative alla scarsità idrica presentano problematiche, come l’alta intensità energetica delle tecnologie di dissalazione.
Le soluzioni per ridurre il rischio di siccità
Il rapporto propone diverse soluzioni per ridurre il rischio di siccità per l’energia in Italia. Una delle misure chiave è la ristrutturazione e l’ottimizzazione del sistema di stoccaggio dell’acqua, con un focus sugli investimenti infrastrutturali. Attualmente, l’Italia ha la stessa capacità di invaso di 50 anni fa, nonostante il fabbisogno e il consumo siano aumentati. Il rapporto suggerisce interventi per prevenire l’interrimento dei bacini, che riduce il volume d’acqua disponibile. Inoltre, è necessario sviluppare un approccio integrato tra acqua ed energia, non solo per l’energia idroelettrica, ma anche per migliorare l’efficienza delle centrali termoelettriche, implementare sistemi di raffreddamento avanzati e promuovere un migliore utilizzo delle acque non dolci attraverso il riciclo e il riutilizzo.
Per attuare queste migliorie e ridurre il rischio di siccità in Italia, sono necessari investimenti. La politica dovrebbe creare condizioni favorevoli per attirare i capitali necessari, garantendo un orizzonte temporale adeguato agli investimenti e semplificando le procedure di concessione per le grandi derivazioni idroelettriche. È importante coinvolgere la popolazione a livello locale, ridurre l’opposizione e aumentare la trasparenza nel processo decisionale.
La situazione della siccità rappresenta una sfida significativa per il settore dell’energia in Italia, ma con una strategia mirata e investimenti adeguati, è possibile ridurre il rischio e affrontare la transizione energetica in modo sostenibile.