Sonda Cassini: la prima ad essere entrata nell’orbita di Saturno

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30/03/2018

La sonda Cassini ha avuto un’enorme importanza nel mondo dell’astronomia: la missione spaziale che l’ha vista protagonista, infatti, si è rivelata un enorme successo e con il gran finale del 15 settembre 2017 si è conclusa definitivamente. Proprio in questa data, infatti, la sonda Cassini ha smesso di esistere: la distruzione programmata è andata a buon fine e dobbiamo a questa missione tantissime delle informazioni apprese negli ultimi anni su Saturno. Questo pianeta non era ancora stato esplorato da vicino, ed è stato proprio grazie alla sonda Cassini che oggi il mondo dell’astronomia è riuscito a trovare risposte a moltissimi quesiti e curiosità.

La missione spaziale Cassini-Huygens

Sonda-CassiniLa missione spaziale Cassini-Huygens è stata lanciata nel 1997 con l’obiettivo di studiare il sistema di Saturno, dei suoi anelli e delle sue lune. Prima di allora, erano state solamente 3 le sonde che avevano visitato il pianeta ma nessuna di queste era mai entrata nella sua orbita. La sonda Cassini invece ci è riuscita: il 1° luglio 2004 ha fatto il suo ingresso nell’orbita di Saturno e pochi mesi dopo la Huygens si è separata dalla nave madre per andare alla scoperta di Titano, la principale luna del pianeta. Si è trattato di una missione spaziale di enorme importanza, proprio perchè prima dell’arrivo di Cassini Saturno rimaneva un pianeta ancora da scoprire. Erano davvero pochissime le informazioni che avevamo sul suo conto, mentre dopo la missione il mondo dell’astronomia ha potuto raccogliere dati fondamentali.

La sonda Cassini ha portato a termine la sua missione senza intoppi fino al 15 settembre 2017 quando, come da programma, è rientrata nell’atmosfera di Saturno e si è disintegrata. Oggi, grazie a questa missione spaziale, siamo in possesso di immagini d’immenso valore e di informazioni che ci permettono sempre di più di svelare i misteri dell’universo e dei pianeti che lo popolano.


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La Sonda Cassini capta un messaggio: di cosa si tratta?

Nel corso della sua missione, la Sonda Cassini ha captato un messaggio che ha messo in allerta tutti coloro che credono alla presenza degli alieni. Uno strano segnale, che assomigliava a quello emesso da una frequenza radio o da un computer che si stava accendendo. Dal Jet Propulsion Laboratory della NASA riferirono di aver sentito dei rumori metallici ed irregolari, che non sapevano da dove o da cosa potessero provenire. Questa notizia ha naturalmente scatenato le fantasie più incredibili: c’è chi ha subito parlato dell’esistenza di forme di vita aliene e chi, invece, è rimasto con i piedi per terra.

Secondo le ipotesi più accreditate da parte della comunità scientifica, tali rumori probabilmente provenivano da stelle di neutroni oppure da buchi neri: oggetti che presentano una materia ancora molto instabile. Naturalmente però queste sono state solamente delle ipotesi, ancora tutte da dimostrare. Sicuramente questi segnali hanno un qualcosa di straordinario, perchè la distanza da cui provenivano era di ben 8 miliardi di anni luce: risalirebbero quindi ad un periodo remoto in cui il nostro Sistema Solare ancora non esisteva. L’ipotesi degli alieni è comunque stata scartata: sono diversi i fenomeni ancora sconosciuti nello Spazio e questi segnali potrebbero essere stati originati da fonti per noi inimmaginabili.

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