Sostenibilità: anche i mozziconi possono essere riciclati

L’industria del tabacco produce all’anno 6mila miliardi di sigarette. Ne consegue una grande quantità di mozziconi troppo spesso dispersi senza attenzione nell’ambiente. Ma se pronti a piccoli gesti, i fumatori in primis potrebbero fare la differenza.

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Gettare un mozzicone di sigaretta per terra vuol dire lasciare un elemento nell’ambiente che rilascerà diverse sostanze chimiche inquinanti, oltre che plastica, nicotina e metalli pesanti.

Non solo ma spesso i mozziconi finiscono nell’oceano, inquinando le acque e mettendo in pericolo flora e fauna. Qualcosa a cui non si fa davvero caso ma che appunto alimenta l’inquinamento per più ragioni. L’inquinamento che è invece oggi da combattere a partire anche dai prodotti apparentemente più “semplici”. Riuscire a raccogliere i mozziconi e poi dargli una seconda vita è già possibile, grazie a sistemi esistenti, di riciclo e upcycling.

Un modo per diminuire sempre di più i rifiuti indifferenziati e dare nuova vita a un elemento inquinante ma che tuttora viene gettato a terra come se nulla fosse. Da tempo ci sono stati tentativi e ricerche, con aziende che hanno portato avanti studi e sperimentazioni per il riciclo dei mozziconi, e oggi esistono realtà che permettono un’effettiva seconda vita alla “sigaretta finita”.

Esempi di riciclaggio, ma serve informare di più

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Riciclaggio, principi di economia circolare, meno rifiuti e sprechi. Ottime ragioni per abbracciare iniziative di riciclaggio dei mozziconi di sigaretta, come l’azienda statunitense TerraCycle, che disinfetta i rifiuti con radiazioni e poi li separara per tipo di materiale. La carta viene quindi riciclata e il tabacco compostato, mentre la plastica che si trova nei filtri può divenire pellet poi applicato nella realizzazione di altri prodotti.

Altro esempio è invece italiano e si chiama Re-Cig, startup nata nel 2019 con l’obiettivo di trasformare i mozziconi in un nuovo materiale e quindi creare oggetti nuovi. Innanzitutto i mozziconi di sigaretta raccolti vengono purificati per poi essere trasformati in un polimero plastico: l’acetato di cellulosa.

Quelli citati rappresentano solo due degli esempi che sempre più spesso e con tecniche sempre più raffinate nascono. Il problema dell’ancora – troppo – poco successo riguarda però la sensibilizzazione dei consumatori, in questo caso dei fumatori, ma anche di chi possiede attività quali bar, ristoranti, strutture alberghiere. Garantire infatti l’uso del posacenere per raccogliere separatamente le sigarette finite porterebbe poi a potere inviare i mozziconi alle aziende di riciclaggio dedicate, in una scelta della quale tutti gioverebbero, l’ambiente in prima linea.