Sovescio: cos’è, come e quando farlo
Il sovescio è una pratica agricola molto antica ed utilizzata che consiste nel sotterrare delle colture seminate appositamente dopo averle trinciate. Lo scopo è quello di arricchire il suolo di sostanza organica e migliorare la struttura del terreno. Si usa molto in agricoltura biologica.
Il sovescio è uno dei modi più efficaci e naturali di fornire al terreno sostanza organica e nutrimento. Pratica già nota ai tempi dei romani, consiste nella semina di specie (soprattutto leguminose) appositamente allo scopo di trinciarle e sotterrarle. Questo consente di migliorare il terreno in termini di struttura e apporto nutrizionale senza l’ausilio di sostanze chimiche. Vediamo come e quando eseguirlo e quali benefici comporta.
Sovescio: guida completa
L’efficacia di questa pratica è indiscussa. Molto apprezzata in agricoltura biologica, ma viene utilizzata anche da agricoltori professionisti che non ne seguono i principi. Si può applicare anche negli orti privati, inserendolo nel programma delle rotazioni.
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I benefici del sovescio
Il sovescio genera molti benefici:
- fonte di sostentamento per i microrganismi del terreno;
- rende il terreno più soffice e lavorabile;
- migliora le riserve idriche nel terreno;
- aumenta l’apporto di azoto disponibile per le colture;
- trattiene i nutrienti nel suolo;
- mantiene coperto il terreno limitando i fenomeni di erosione;
- rende il terreno più fertile e di conseguenza più virtuoso;
- aiuta nella lotta contro le erbe infestanti.
Come e quando effettuare il sovescio
Questa pratica agricola viene effettuata in autunno, o alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera. La coltivazione di specie da sovescio impedisce al terreno di rimanere nudo, e l’interramento delle piante avviene quando sono ormai praticamente appassite. Queste piante, decomponendosi, rilasciano lentamente sostanza organica che si trasforma in humus migliorando le caratteristiche strutturali e nutrizionali del terreno.
Quali colture utilizzare?
Le piante più adatte per questa pratica devono soddisfare dei requisiti, tra cui la rapida crescita e la non competizione idrica con le altre colture. Le categorie vegetali più comuni per effettuare il sovescio sono le seguenti:
- Leguminose: questa tipologia di piante consente di apportare azoto grazie ai batteri azotofissatori. I trifogli sono le specie più apprezzate, ma si possono utilizzare anche veccia, fava, lupinella o pisello proteico;
- Crucifere: in pratica la famiglia dei cavoli! Di questa famiglia sono particolarmente adatte al sovescio la senape bianca e il colza;
- Graminacee: assorbono l’azoto e lo proteggono dall’eventuale dilavamento nel terreno. Le specie più adatte sono orzo, segale o avena. In questo caso non si aspetta che la pianta arrivi a maturazione ma si effettuano trinciatura e interramento quando sono ancora verdi.
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