Squame dei pesci: come usarle in alternativa all’energia elettrica

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08/04/2022

Vista la grande mole di scarti alimentari generati dalla globalizzazione è necessario trovare un modo per rigenerare tali materiali per donargli una seconda vita seguendo il concetto che “ogni rifiuto può essere risorsa per il mondo”. Andiamo a scoprire insieme una delle ultime innovazioni energetiche in grado di far fronte al “food waste”, l’energia elettrica dalle squame dei pesci.

Pesci

Sono proprio i ricercatori dell’Università di Jadavpur a Calcutta (India) che hanno preso di petto la questione e hanno sperimentato un modo per arrivare a produrre energia elettrica a partire dagli scarti di pesce.

Il pesce è un alimento fondamentale nella dieta indiana e la quantità di rifiuti che vengono generati da questa materia prima ha raggiunto dei livelli critici . Essendo,il pesce, così presente nell’alimentazione del popolo indiano , il ricercatore Dipankar Mandal ,assistente professore presso l’Organic Nano-Piezoelectric Device Laboratory del Dipartimento di Fisica dell’Università di Jadavpur , insieme ai suoi colleghi ha sviluppato un sistema che potrebbe essere rivoluzionario per il reciclaggio degli scarti del pesce.

Di cosa parla la ricerca?

Elettronica

Gli studiosi dell’Università di  Jadavpur hanno studiato la struttura degli scarti del pesce , più in particolare la forma e la composizione delle squame. Da una prima ricerca è risultato che la “pelle” sia costituita in maggiorparte da collagene , una sostanza che possiede buone proprietà piezoelettriche.Grazie a queste caratteristiche i ricercatori hanno pensato di creare una differenza di potenziale elettrico per la produzione di corrente utilizzabile come energia. 

Una volta appurato l’obbiettivo della ricerca , hanno iniziato trattando le squame con la demineralizzazione in modo da renderle flessibili e trasparenti . Una volta demineralizzate le hanno posizionate nel verso ottimale per ottenere il massimo livello di gradiente potenziale. Grazie alla creazione del potenziale elettrico è stato possibile realizzare un nanogeneratore biopiezoelettrico con le squame di pesce, che è in grado di produrre un’importante quantità di energia. Ovviamente la scoperta ha stupito gli stessi ricercatori.

La cosa ancora più interessante consiste nel fatto che per come è costituito il nanogeneratore può produrre elettricità anche solo sfruttando l’energia delle vibrazioni sonore , del flusso del vento e dei movimenti. Ad esempio , in uno degli esperimenti condotti con l’utilizzo di questa tecnologia è stato possibile alimentare 5o LED blu solamente con il movimento ripetuto di un dito.

 

Il futuro dell’elettronica

I nanogeneratori di energia elettrica prodotti con le squame dei pesci prevede l’adozione di processi semplici e l’utilizzo di materiali biodegradabili , oltre al fatto che i costi per l’impiego di questa tecnologia siano ridotti al massimo.

Risulta essere evidente che questa innovazione possa rappresentare una speranza per il futuro nel settore dell’elettronica. Il nanogeneratore potrebbe essere impiegato in moltissimi apparecchi elettronici : dispositivi medici impiantabili utilizzati per diagnostica e monitoraggio , sensori ambientali , dispositivi elettronici commestibili e molto altro.

Il professor Dipankar Mandal definisce gli obbiettivi della ricerca:

“In futuro il nostro obiettivo è quello di impiantare un nanogeneratore biopiezoelettrico in un cuore per i dispositivi pacemaker, genererà continuamente energia da battiti cardiaci per il funzionamento del dispositivo”.

“Si degrada quando non più necessario. Dal momento che il tessuto cardiaco è composto anche di collagene, il nostro nanogeneratore biopiezoelettrico dovrebbe essere molto compatibile con il cuore”.

Che dire ? Sicuramente una scoperta sensazionale che potrebbe rivoluzionare l’utilizzo degli apparecchi elettronici in campo medico e puntare al reciclaggio dei rifiuti alimentari in maniera innovativa ed ecosostenibile.