Stop gas refrigeranti condizionatori: il divieto dell’Unione Europea
L’Unione Europea ha preso la decisione di vietare l’uso dei gas sintetici come refrigeranti per i condizionatori e le pompe di calore a partire dal 2028, come parte di una revisione del regolamento sui gas fluorurati. Attualmente, la proposta è in fase negoziale con il Parlamento, il Consiglio e la Commissione dell’Unione Europea che stanno lavorando per approvarla. Andiamo a scoprire quali potrebbero essere le conseguenze per l’Italia.
A partire dal 2028, non sarà più possibile utilizzare gas refrigeranti per il funzionamento dei climatizzatori e delle pompe di calore nelle case.
Stop gas refrigeranti climatizzatori: la decisione dell’UE
La decisione di vietare gas sintetici per i condizionatori, è stata presa dall’Unione Europea, ma non entrerà in vigore immediatamente, ma dopo qualche tempo. Attualmente, la revisione del regolamento sui gas fluorurati è in fase di discussione a Bruxelles.
Nel momento in cui si interromperà l’uso dei gas fluorurati, l’alternativa potrebbe essere l’utilizzo di refrigeranti naturali come il propano. Tuttavia, Assoclima, l’associazione che rappresenta i costruttori di sistemi di climatizzazione, sottolinea che il propano è estremamente pericoloso in quanto altamente infiammabile.
Inoltre, nelle attività soggette al Codice di prevenzione incendi, l’uso di refrigeranti come il propano non è consentito, il che renderebbe impossibile l’installazione di sistemi di climatizzazione nella maggior parte degli edifici. Pertanto, Assoclima chiede più tempo al settore e fa appello direttamente al governo per trovare una soluzione sicura ed efficace.
Divieto gas fluorurati: le conseguenze per l’Italia
È evidente che i costi per installare nuovi impianti di climatizzazione sarebbero elevati, e potrebbe verificarsi un aumento dei costi indiretti dei gas fluorurati legato alla manutenzione, dato che rimarrebbero gli unici disponibili sul mercato.
In Italia, il settore dei climatizzatori contribuisce allo 0,3-0,5% del PIL, pari a circa 8 miliardi di euro. Attualmente, il processo di approvazione del nuovo regolamento sui gas fluorurati in Europa non è ancora concluso, e si spera di trovare una misura transitoria che consenta di intervenire nel migliore dei modi senza danneggiare l’economia del paese né le famiglie, ma preservando l’ambiente il più possibile. Al momento, le negoziazioni sono in corso tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione dell’Unione Europea.