Termovalorizzatore: cosa è
Una delle piaghe della nostra società, sono i rifiuti e il loro smaltimento. Si cerca in tutti i modi di risolvere questo problema, impattando poco sull’ambiente ed evitando conseguenze sulla salute. Andiamo a scoprire come funziona un termovalorizzatore.
Una possibile soluzione, che però non è del tutto esente da svantaggi, sono i termovalorizzatori, ovvero degli impianti utilizzati per il trattamento dei rifiuti.
Termovalorizzatori: come funzionano
All’interno degli impianti vengono bruciate alcune tipologie di rifiuti, come gli imballaggi di piccole dimensioni, la plastica monouso e la carta sporca. L’incenerimento avviene a temperature molto alte (superiori a 850°C), per evitare la formazione di diossina che si sprigiona a temperature più basse.
Il calore generato serve per azionare dei radiatori in cui l’ebollizione dell’acqua muove delle turbine e queste, girando, producono energia elettrica.
Termovalorizzatori: pro e contro
Però, in realtà, i termovalorizzatori presentano comunque degli svantaggi poiché causano danni sia per l’ambiente che per la salute. Un problema è legato ai sottoprodotti generati dal processo di combustione dei rifiuti, perché si creano ceneri e fumi.
Infatti, solo alcuni impianti più avanzati riescono a filtrare gli scarti della combustione. L’ulteriore problema sta nel fatto che gli scarti contengono metalli pesanti nocivi per la salute e l’ecosistema.
Inoltre, i termovalorizzatori sono responsabili dell’emissione di gas serra e altre sostanze (come l’anidride carbonica, le diossine e il particolato) che contribuiscono all’effetto serra ed al fenomeno delle piogge acide.