Terremoto Centro Italia: epicentro, conseguenze e motivazioni
Questa mattina è tornato a tremare il Centro Italia con forti scosse avvertite da Roma a Bolzano ed epicentro nelle Marche. Per il momento nessuna vittima o danno rilevante, ma sono state adottate serie precauzioni.

Questa mattina a partire dalle 7:07 forti scosse di terremoto sono state avvertite in tutte le Marche. La prima scossa è stata registrata alle 7:07 con una magnitudo di 5,7, la più forte registrata nella costa settentrionale delle Marche dal 1930.
Dall’Istituto Geofisico e di Vulcanologia (Ingv) sono state registrate un totale di 40 scosse che fanno parte dello sciame sismico che sta colpendo la Marche.
Dopo la scossa più forte di magnitudo 5.7 (5.5 MW) alle 7.12 c’è stata una seconda scossa di magnitudo 4.
L’epicentro è stato localizzato in mare a una profondità di circa 8 chilometri e da quanto perviene dall’Ingv più nello specifico esso è collocato nella costa marchigiana in provincia di Pesaro Urbino, a 28 chilometri da Ancona.
La distanza di circa 30 chilometri dell’epicentro dalle abitazioni civili ha limato i possibili danni dell’impatto del terremoto e per il momento “Non sono stati registrati danni a cose o persone”, fa sapere l’AGI.
Terremoto 5,7 nelle Marche, cosa dicono gli esperti
L’evento sismico registrato questa mattina nelle Marche ma percepito in svariate località dell’Italia centrale ha avuto inizio dalle 7:00 di questa mattina, mercoledì 9 novembre, portando molte persone a scendere in strada e le amministrazioni a prendere precauzioni.
Le scuole in alcuni Comuni della regione in cui è stato localizzato l’epicentro rimarranno chiuse e la circolazione ferroviaria è stata sospesa sempre in via precauzionale.
Per quanta paura si sia diffusa, rincuora il fatto che non siano state registrate vittime o danni seri agli edifici.
L’evento non è isolato e potrebbero verificarsi altre scosse, anche perché la zona in questione è sismica. Ai microfoni dell’AGI, il sismologo dell’Ingv Antonio Piersanti ha spiegato:
Siamo in presenza di una sequenza sismica. Quando c’è un cosiddetto ‘mainshock’ come il terremoto di magnitudo 5.7 è statisticamente usuale che sia seguito da una serie di altre scosse.
E a dettagliare invece l’origine della sequenza di scosse è intervenuto Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv, il quale a proposito del sisma ha precisato:
È dovuto al fronte della catena appenninica sepolta sotto al mare Adriatico che si sta accorciando tra i 2 e 4 millimetri all’anno. Una regione notoriamente sismica la cui attività permette alla crosta adriatica di scendere sotto quella appenninica attraverso un fenomeno noto come subduzione.