Turbine eoliche: la nuova coalizione per il riciclo
La nuova Coalition for Wind Industry Circularity stima che riciclare turbine eoliche aprirebbe un mercato di 11,5 miliardi di euro. Andiamo a scoprire da chi è formata la nuova coalizione che punta a migliorare il sistema di riciclo delle componenti degli impianti eolici.
Riciclare turbine eoliche permetterebbe costi più bassi per i componenti e tempi di consegna più brevi.
Riciclo turbine eoliche: come rendere circolare la filiera
La nuova Coalition for Wind Industry Circularity (CWIC), lanciata nel Regno Unito ha l’obbiettivo di rendere più circolare la filiera delle rinnovabili nel paese.
A guidare la coalizione è SSE Renewables, società che sviluppa progetti eolici sul territorio, insieme a l’Università di Strathclyde, il National Manufacturing Institute of Scotland (NMIS) e Renewable Parts Ltd. Il gruppo sostiene che l’economia circolare britannica ricaverebbe un beneficio multimiliardario dalla riparazione, recupero e reingegnerizzazione delle parti rotte delle turbine eoliche.
Secondo la coalizione, mettere in piedi questa filiera del riciclo di parti di turbine eoliche potrebbe generare più di 20 mila posti di lavoro a tempo pieno entro il 2035, oltre a evitare la rottamazione di oltre 800 mila tonnellate di materiali.
Normalmente, infatti, quando le parti delle turbine eoliche si guastano o raggiungono la fine del ciclo di vita, vengono sostituite da nuovi componenti, mentre i vecchi diventano rifiuti. La Coalizione ha dichiarato di voler contrastare questa tendenza e dar vita ad una nuova industria capace di muoversi verso un’economia circolare per i componenti delle turbine eoliche onshore e offshore.
I vantaggi dell’economia circolare nella filiera delle rinnovabili
L’analisi commissionata dalla CWIC e condotta da BVG Associates ha rilevato che tra Regno Unito, in Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna e Svezia, entro il 2035 saranno in funzione circa 120 mila turbine eoliche per una capacità di 584 GW.
Secondo lo studio, una filiera britannica in grado di rimettere a nuovo appena una decina delle migliaia di componenti di una turbina eolica potrebbe accedere a un mercato europeo del valore di quasi 10 miliardi di sterline tra il 2025 e il 2035.
Tuttavia, secondo Stephen Wheeler, amministratore delegato di SSE Renewables, è tempo di invertire la tendenza. I benefici commerciali diretti derivanti dall’implementazione di soluzioni circolari, infatti, esistono e vanno da costi iniziali più bassi a tempi di consegna dei pezzi significativamente ridotti.
Commenta così Stephen Wheeler:
“Se il settore delle rinnovabili esiste per fornire l’energia verde di cui il mondo ha bisogno per raggiungere emissioni nette zero, allora dobbiamo affrontare una scomoda verità: non possiamo essere sostenibili senza combattere il cambiamento climatico, ma possiamo combattere il cambiamento climatico in modo insostenibile”.