Ucraina no ai rifornimenti di gas russo per l’Europa: cosa succede?
Continua la situazione di instabilità causata dalla guerra in Ucraina. Ecco gli ultimi aggiornamenti riguardo il blocco delle forniture energetiche di gas per l’Italia e per gli altri paesi europei. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
L’Ucraina ha deciso di bloccare alcuni rifornimenti di gas dalla Russia all’Europa. Parliamo di circa un terzo di tutto il gas proveniente dalla Russia e diretto verso i paesi europei inclusa l’Italia.
Cosa succede?
L’Ucraina ha deciso di interrompere il flusso in uno dei punti di transito principale per il gas Russo, parliamo dello snodo di confine Novopskov sul gasdotto Soyuz, questa è l’ultima decisione presa dalla compagnia energetica ucraina Gtsou, proprio oggi 11 Maggio alle 7 di mattina.
L’operatore energetico ucraino conferma:
“Come risultato dell’aggressione militare della Federazione russa contro l’Ucraina, diversi impianti di Gtsou si trovano in territori temporaneamente controllati dalle truppe russe e dell’amministrazione di occupazione. Questa situazione ha portato sia a prelievi di gas non autorizzati che a interferenze nei processi tecnici e nelle modalità di funzionamento degli impianti, i quali hanno messo in pericolo la stabilità e la sicurezza dell’intero sistema di trasporto del gas ucraino”.
Per quale motivo sono stati interrotti i flussi di gas Russo?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo considerarla da un punto di vista economico. Questa situazione ha a che fare con l’andamento dei prezzi sul mercato olandese per il gas naturale Title tranfer facility.
Le circostanze impediscono all’operatore Gtsou di effettuare i controlli necessari sulla stazione di passaggio di gas in questione e quindi hanno reso impossibile il rispetto degli obblighi previsti nei punti di interconnessione che si trovano sotto il controllo russo. Considerata la situazione, la compagnia energetica ha deciso di spostare temporaneamente il servizio su un altro snodo, quello dello Sudzha, che si trova nei territori ancora controllati dall’Ucraina.
In questo periodo di conflitto, l’Ucraina continua ad essere un importante rotta di transito per il gas russo diretto verso i paesi dell’Unione europea. Siccome l’Ucraina non può garantire la sicurezza degli impianti e delle quantità di gas che li attraversano è stato deciso di spostare i flussi verso un altro gasdotto. Scelta necessaria, in quanto separatisti e truppe di invasione potrebbero accedere ai rifornimenti e prelevare gas per poterlo dirottare sulle città occupate dalla Russia e privare i paesi europei dalle forniture di gas per le quali l’Ucraina ne è responsabile.
Gtsou e Gazprom
La società Gtsou ha comunicato la sua volontà alla compagnia russa Gazprom, la quale detiene il monopolio delle esportazioni energetiche russe, ma la risposta di Gazprom è stata abbastanza negativa. Il colosso energetico ha definito “tecnologicamente impossibile” lo spostamento di tutti i volumi di gas provenienti dalla Russia, ovviamente non possiamo ancora sapere se le analisi svolte dalla Gazprom siano veritiere oppure siano dettate da semplici calcoli politici.
L’unica certezza che ci rimane è che per la prima volta dall’inizio dell’invasione, una grande quantità di gas diretta ai paesi europei è stata interrotta e ovviamente non esiste la certezza che vengano ripristinate le forniture. Già è stato registrato un forte calo in ingresso di forniture energetiche.