Vesuvio: attività sismica e vulcanica

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24/06/2021

Il Vesuvio è il vulcano più studiato in tutto il mondo: il fatto che sia ancora attivo lo rende assai pericoloso e la storia ci ha insegnato che un’eruzione di questo vulcano potrebbe tranquillamente sotterrare di cenere tutta la Campania. Vediamo insieme qualche informazione in più sulla sua attività.

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Situato nella parte sud-orientale della città di Napoli, questo vulcano è l’unico attualmente attivo in tutta l’Europa continentale e la sua fama è dovuta al fatto che si tratta di una bomba ad orologeria che potrebbe fare danni devastanti. Sulle pendici del Vesuvio abitano circa 700.000 persone: è questo il dato che preoccupa maggiormente i sismologi, consapevoli del fatto che l’attività di questo vulcano non è ancora cessata e non è possibile sapere quando avverrà la prossima eruzione.

L’attività sismica del Vesuvio

L’ultima eruzione del Vesuvio risale al 1944: dopo questa data il vulcano è entrato in uno stato di quiescenza. Questo, tuttavia, non può farci stare del tutto tranquilli, anche perché negli ultimi anni si sono succeduti diversi terremoti di lieve entità nella zona flegrea, il che significa che c’è ancora dell’attività nella camera magmatica del vulcano.


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L’attività sismica del Vesuvio ha iniziato ad aumentare sensibilmente nel 1999, anno in cui si sono verificate scosse di terremoto di magnitudo 3: scosse che sono state avvertite anche dalla popolazione locale. Negli ultimi anni, però, l’allerta è aumentata: se prima il grado di allerta dei vulcanologi era verde, adesso è passato al giallo.

Sopra a questo, troviamo solamente il grado rosso: la massima allerta e pericolosità. Questi dati non possono farci stare tranquilli, ma come ben sappiamo è impossibile prevedere con certezza quando e se si verificherà la prossima eruzione.

Cosa aspettarsi dalla prossima eruzione

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Un ricercatore americano ha recentemente ipotizzato quali potrebbero essere gli effetti della prossima eruzione del Vesuvio e le simulazioni non ci lasciano sicuramente molte speranze. Se dovesse risvegliarsi (cosa assai probabile), il vulcano potrebbe liberare una quantità di energia devastante e radere al suolo in pochissimi minuti tutta la Campania.

Ma non solo: possiamo aspettarci anche di peggio secondo i vulcanologi: il Vesuvio potrebbe causare danni devastanti in tutta l’Italia centro-meridionale e a quel punto ci sarebbe poco da fare per mettere in salvo la popolazione.

Le simulazioni ed i dati in nostro possesso non sono certo ottimistici, ma purtroppo una cosa è certa: non è ancora possibile prevedere con certezza quando si verificherà la prossima eruzione vulcanica. Il discorso è lo stesso che per i terremoti: non è possibile sapere quando arriveranno ma è possibile sapere se arriveranno.

La zona rossa del Vesuvio

Allo stato attuale, l’unica cosa che è stato possibile fare da parte della Protezione Civile è un piano di emergenza che permetta di ridurre al minimo i danni alle popolazioni che vivono sulle pendici del Vesuvio. La cosiddetta zona rossa è stata ampliata e oggi comprende 24 comuni e 3 circoscrizioni del Comune di Napoli:


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