Xylella: 6 anni dopo, la situazione in Puglia è ancora drammatica
Sono ormai passati 6 anni dal 2013, anno in cui i primi olivi della zona di Gallipoli in Salento hanno iniziato ad ammalarsi per via della Xylella. Ancora oggi, purtroppo, si continua a parlare di questo batterio che sta continuando a decimare le piante secolari presenti in Puglia, con delle conseguenze devastanti non solo sulla vegetazione ma anche dal punto di vista economico. La produzione di olio d’oliva, secondo i dati ufficiali, è calata anno dopo anno fino a raggiungere percentuali impressionanti. La Xylella ha continuato, a tratti silenziosamente a tratti in modo più manifesto, a mietere vittime e le misure intraprese non sono ancora sufficienti.
Si è parlato a più riprese di questo batterio, ma in pochi sanno bene di cosa si tratta. Oggi faremo chiarezza e vedremo qual è la situazione attuale in Italia.
Xylella: cos’è e da dove viene
La xylella è un batterio che si riproduce all’interno della linfa grezza di alcune piante ed è in grado di diffondersi rapidamente, andando ad attaccare la vegetazione che si trova nelle vicinanze della pianta ospite. Una sottospecie in particolare di xylella fastidiosaè responsabile di una fitopatologia molto grave: il complesso del disseccamento rapido dell’olivo ed è proprio questo batterio che ha colpito le piante del Salento. La Xylella fastidiosa sembra sia arrivata in Salento per colpa degli scarsi controlli a livello europeo, ma attualmente le responsabilità non sono ancora del tutto state chiarite. Quel che è certo è che dopo 6 anni la situazione rimane molto critica ed occorre intervenire con delle misure drastiche per evitare che questo batterio continui a distruggere ettari ed ettari di oliveti.
Le conseguenze della Xylella oggi
Oggi, dopo 6 anni dalla scoperta della Xylella nelle aree di Gallipoli, siamo di fronte ad una situazione tutt’altro che rassicurante. Secondo gli ultimi dati ufficiali di Italia Olivinicola, gli oliveti che sono stati completamente distrutti da questo batterio occupano una superficie di ben 50.000 ettari. La maggior parte delle aree interessate sono nella provincia di Lecce, ma Xylella non si è fermata qui e ha continuato ad avanzare, andando a colpire anche altri terreni. Quasi 10.000 ettari sono stati distrutti nella pronvincia di Brindisi e altri 3.000 ettari in quella di Taranto.
Sul piano produttivo, le conseguenze sono state devastanti e oggi possiamo tirarne le somme. Da quando la Xylella è arrivata in Puglia, ogni anno si è assistito ad un calo del 10% sulla produzione dell’olio d’oliva e ad oggi siamo quindi arrivati ad un 60% di perdita totale. Parliamo di quasi 400 milioni di euro bruciati da questo batterio, che purtroppo non si è ancora arrestato e rischia di provocare conseguenze ancora più devastanti.
Possibilità interventi e nuove speranze
Purtroppo oggi non siamo ancora in grado di intervenire per curare la malattia degli olivi, anche se si iniziano ad intravedere nuove speranze. L’anno scorso sono infatti iniziate le sperimentazioni, prima in vitro e poi in campo aperto, di un brevetto israeliano che sembra ridurre i sintomi e mantenere in vita le piante infette in buono stato di salute. Si tratta del Dentamet, una miscela di rame, acido citrico e zinco che potrebbe rappresentare una svolta.