Decretata l’emergenza caldo: misure per proteggere i lavoratori
Il nuovo decreto si configura come un importante strumento per proteggere i lavoratori durante l’emergenza caldo e favorire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Con l’obiettivo di adottare misure strutturali, il governo mira a garantire un ambiente di lavoro più sicuro e ad affrontare gli effetti dell’aumento delle temperature su diversi settori.
Il Consiglio dei Ministri, il 26 luglio 2023, ha approvato un nuovo decreto volto a fronteggiare l’emergenza caldo. La Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha presentato il testo che comprende misure urgenti per garantire la sicurezza dei lavoratori durante il periodo da luglio a dicembre 2023.
In particolare, vengono neutralizzati i periodi di cassa integrazione ordinaria a causa dell’emergenza climatica, e il campo di applicazione della cassa integrazione viene esteso a settori a rischio, come edile, lapideo e delle escavazioni. Saranno incentivati accordi per linee guida di sicurezza e spostata la scadenza per il versamento del contributo di solidarietà.
Interventi a tutela dei lavoratori: CIGO e CISOA
Il decreto, oltre a prevedere misure per la cassa integrazione ordinaria (CIGO), introduce anche interventi riguardanti la cassa integrazione salariale agricola (CISOA). Durante il periodo da luglio a dicembre 2023, i periodi di sospensione della CIGO dovuti a eccezionali emergenze climatiche saranno neutralizzati per il calcolo del limite di 52 settimane nel biennio mobile.
Inoltre, la CIGO sarà estesa anche a settori particolari, quali edile, lapideo e delle escavazioni, settori che subiscono maggiormente gli effetti dell’aumento delle temperature.
Per quanto riguarda la CISOA, sarà possibile adottarla a seguito di eventi climatici eccezionali, senza che le sospensioni e riduzioni dell’orario di lavoro rientrino nel conteggio massimo di 90 giornate all’anno. Il governo ha stanziato circa 10 milioni di euro per questi interventi.