Foche in via di estinzione: l’allarme a largo del Mar Caspio
Una notizia che fa preoccupare: diverse centinaia di foche del Caspio, specie a rischio estinzione, sono state trovate morte. I corpi sono già stati esaminati per determinare la causa della morte attraverso lo studio del materiale patologico. Andiamo a scoprire cosa ha determinato questa moria senza precedenti.

Foche del Mar Caspio: cosa è successo

Zaur Gapizov, capo del Centro di protezione ambientale del Caspio, ha dichiarato che le foche sono probabilmente morte un paio di settimane fa. Ha aggiunto che non ci sono segni che siano state uccise o impigliate nelle reti da pesca.
Secondo le autorità, la morte sarebbe da attribuire a un “fattore naturale“. In un rapporto ministeriale si legge:
“a seguito delle autopsie delle foche, è stata raccolta una grande quantità di campioni, sono state effettuate analisi batteriche dettagliate e studi virologici, tra cui lo studio dei tessuti per la presenza del virus Covid-19”.
Foche del Mar Caspio: rischio estinzione?

Le foche del Caspio, gli unici mammiferi presenti nel Mar Caspio, sono state classificate come in pericolo nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) dal 2008. Si stima che un secolo fa vi fossero nelle acque del Caspio 1,5 milioni di foche, mentre oggi la popolazione dovrebbe aggirarsi tra i 300mila e i 400mila esemplari. La foca del Caspio (il cui nome scientifico è Pusa caspica) è endemica delle acque salmastre del Mar Caspio.
Le motivazioni per cui queste foche siano rimaste isolate nel Mar Caspio non è ancora nota e gli studiosi hanno fatto diverse ipotesi. Secondo la IUCN, la popolazione di foche del Caspio ha sofferto a causa della caccia eccessiva, del degrado dell’habitat e dei cambiamenti climatici.