Melo: caratteristiche e coltivazione
Il melo è una coltura molto antica, originaria della Transcaucasia, molto conosciuta e apprezzata già dalle civiltà antiche. Dopo vite, olivo e agrumi rappresenta la specie da frutto più coltivata nelle zone temperate. Scopriamo insieme le caratteristiche di coltivazione di questa pianta.
Il melo (Malus domestica) è una specie appartenente alla famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia Pomoideae. Fa parte della categoria di piante da frutta denominata “pomacee” proprio perché produce dei frutti che sono pomi. E’ una pianta acrotona, ciò significa che i rami più in alto si sviluppano in maniera più marcata rispetto a quelli della parte bassa. La chioma, se non potata, tende a prendere la forma di un ombrello. La produzione mondiale di mele supera le 63 milioni di tonnellate, e si concentra in Asia (per un 55%) e in Europa (per il 22%). Tra i paesi europei l’Italia è il maggiore produttore di mele, soprattutto in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto.
Melo: caratteristiche e esigenze
Caratteristiche botaniche
Il melo è un albero da frutto con foglie alterne, di forma ovale e margine più o meno seghettato. Produce gemme miste o a legno. Le produzioni fruttifere prendono il nome di brimbilli, lamburde o rami misti, mentre particolari tipologie sono le borse e le zampe di pollo. Le borse sono degli ingrossamenti degli assi delle infiorescenze, mentre le zampe di pollo sono un insieme di borse e lamburde.
Le infiorescenze sono costituite da 4-9 fiori dei quali in centrale, denominato King flower, fiorisce per primo e porta alla formazione del frutto. Il frutto è il noto pomo, che in realtà è un falso frutto: il vero frutto (a livello botanico) sarebbe costituito dal torsolo della mela.
Esigenze pedo-climatiche
Sia dal punto di vista del terreno che del clima, il melo è una specie facilmente adattabile, tant’è che si coltiva dalle isole alle montagne. Le migliori condizioni tuttavia vengono riscontrate nelle zone temperato fredde. Resiste anche a temperature di -20°C e generalmente sfugge alle gelate tardive (cioè quelle che si manifestano in primavera inoltrata) grazie alla sua fioritura tardiva.
E’ importante evitare ristagni idrici del terreno ed eccessiva umidità dell’ambiente per scongiurare il rischio di ticchiolatura e ruggine. I terreni preferiti dal melo sono freschi, profondi, permeabili e fertili. Sopporta fino al 15% di calcare attivo purché il suolo sia ben drenato. E’ una specie molto esigente in termini di acqua; i maggiori consumi idrici si manifestano tra la metà di giugno e i primi di settembre.