OGM autorizzati anche in Europa: per i consumatori cambia tutto

Dopo anni di incertezze e dibattiti anche in UE ci si prepara alla venuta delle coltivazioni OGM. La nuova proposta di legge dell’Unione europea vede infatti arrivare una deroga parziale alla normativa sugli OGM provenienti da nuove tecniche genomiche. Vediamo che succede.

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Autore: FelixMittermeier / Pixabay

La Commissione europea sembra decisa ad aprirsi anche agli OGM, che finora non sono stati mai pienamente accettati in Europa.  Recentemente è stata però avanzata una proposta di regolamento che prevede una deroga parziale alla normativa sugli OGM per le piante ottenute tramite le NGT (nuove tecniche genomiche).

Con la nuova legge saranno definite due categorie di piante NGT: quelle comparabili alle piante esistenti in natura e quelle considerate invece più modificate. Ciascuna categoria dovrà rispettare iter e norme differenti.

Entrambe però dovranno passare severi controlli con i criteri stabili dalla nuova norma. Se saranno considerate “piante convenzionali” verranno commercializzate senza le restrizioni della norma sugli OGM. Le altre invece dovranno passare altri controlli e sottoporsi alla richiesta di autorizzazione com’è già per gli OGM.

Normative UE sugli OGM: arriva un cambio di rotta drastico

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Le Nuove Tecniche Genomiche (NGT) coinvolte nella proposta sono il genome editing, che consente una manipolazione del genoma e la cisgenesi, che consiste nell’introdurre un gene in un’altra varietà. Attualmente, anche queste piante sono soggette alle stesse norme degli organismi geneticamente modificati (OGM).


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La scienza però ha fatto grandi passi avanti ed è arrivato il momento per l’Ue di rivedere le proprie normative sul tema. La Commissione europea ritiene infatti che queste nuove tecniche genomiche possano contribuire agli obiettivi comuni quali la sostenibilità e la resilienza del sistema alimentare, in linea con i piani del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork.

Il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, Frans Timmermans, afferma che tali coltivazioni siano sicure e che rappresenti il futuro del pianeta, anche per la grande capacità di adattamento all’ambiente. Di certo per i consumatori europei però non sarà facile adattarsi alle nuove volontà che arrivano da Bruxelles. Sul tema ci sono ancora molti dibattiti e molte chiusure, ma è innegabile che sia necessario trovare nuove soluzioni alla crisi alimentare mondiale.