Orchidea phalaenopsis: cure colturali

-
17/05/2021

L’Orchidea phalaenopsis comprende circa 50 specie diverse, tutte originarie dell’Asia e dell’Oceano Pacifico, ed è quella più amata a diffusa anche in Italia. Questa bellissima pianta produce dei caratteristici fiori a forma di farfalla e può avere diverse sfumature di colore. Vediamo insieme qualche consiglio su come coltivarla in casa.

orchid-3992392_1920

Anche se appartiene al genere delle orchidee, la Phalaenopsis richiede delle cure particolari e differenti. Bisogna quindi sapere come comportarsi con questa pianta ed evitare di paragonarla alle altre orchidee. Le orchidee sono tutte piante che richiedono una certa attenzione. Sono infatti piuttosto delicate, ma basta qualche piccolo accorgimento per farle sopravvivere molto a lungo e portarle a nuove fioriture. Vediamo come prenderci cura al meglio dell’orchidea phalaenopsis.

Orchidea Phalaenopsis: come coltivarla in casa

Un aspetto che non deve mai essere trascurato è l’esposizione e il luogo che si sceglie come dimora per la propria orchidea. Non bisogna mai sottovalutare questo fattore, perché l’orchidea phalaenopsis rischia di soffrire moltissimo se si trova nel posto sbagliato. Spesso le ragioni del suo deperimento sono proprio da attribuire a questo.

Le orchidee sono piante originarie di luoghi molto caldi ed umidi, quindi necessitano di temperature elevate e di un adeguato tasso di umidità. In casa la temperatura deve essere intorno ai 28°C, ma vanno bene anche temperature inferiori.

L’importante è che l’ambiente non sia troppo secco. Assicuratevi quindi di umidificare la stanza durante il periodo invernale e di tenere la vostra pianta lontana dalle fonti di calore dirette (come ad esempio il termosifone).

Per quanto riguarda la luminosità, l’orchidea necessita di molta luce quindi deve essere collocata vicino ad una finestra. Ma bisogna fare attenzione, perché soffre se riceve i raggi solari in modo diretto quindi è sempre meglio metterla dietro ad una tenda.

Irrigazione dell’orchidea phalaenopsis

orchids-595242_1920

L’orchidea phalaenopsis richiede molta attenzione per quanto riguarda le irrigazioni: innanzitutto non deve essere annaffiata di frequente perché le radici rischiano di marcire con facilità quindi bisogna evitare eccessive quantità di acqua. Un trucco per capire quando è il momento di irrigare la pianta è osservare le radici.

Se sono verdi non ha bisogna di acqua, mentre se iniziano a cambiare colore e diventare grigie allora deve essere annaffiata! Non esagerate mai con le quantità di acqua: ne basta poca e il momento migliore è il mattino. Una piccola attenzione andrebbe riservata anche alla qualità dell’acqua: quella del rubinetto potrebbe essere troppo calcarea e nuocere all’orchidea, quindi meglio preferire l’acqua piovana oppure demineralizzata. 

Potatura: come far rifiorire l’orchidea

Una volta che ha raggiunto la completa fioritura e inizia a perdere i fiori, l’orchidea phalaenopsis deve essere potata: solo in questo modo potrete portarla ad una nuova fioritura l’anno successivo. E’ possibile seguire due strade, che conducono a risultati differenti: si può infatti recidere tutto lo stelo oppure solamente la parte superiore (sotto al nodo che precede il fiore).

Nel primo caso l’orchidea produrrà tanti fiori di dimensioni più piccole, mentre nel secondo caso la fioritura sarà singola ma molto più grande e anche più duratura.

L’orchidea ha le foglie gialle?

Se l’orchidea ha le foglie gialle non è detto che sia malata o sofferente: è infatti normale che le foglie più vecchie ingialliscano e cadano, sostituite da quelle più giovani che nel frattempo si formano e avviano il processo di fotosintesi clorofilliana. Se quindi sono presenti altre foglie verdi, non c’è da preoccuparsi. In caso di malattia si può comunque capire: compaiono prima delle macchie gialle ed il processo non è graduale ed omogeneo.